Inaugurata stamani al Palacultura “Tesori di Modica”, ovvero i reperti archeologici rinvenuti nel territorio di Modica tra le due guerre e le scoperte degli ultimi dieci anni. Il sindaco, Ignazio Abbate e la soprintendente, Rosalba Panvini hanno sciolto il nastro inaugurale che ha dato il via all’apertura della mostra che dovrebbe, si sta pensando di allungarne comunque la chiusura, rimanere aperta sino al 31 di maggio.
Sono circa cento i reperti ritrovati a Modica, ospitati nella sala esposizioni del Palacultura, in epoca antica ma anche tra gli anni ’10 e i ’40 e che sono ospitati al Museo “Paolo Orsi” di Siracusa e al Museo archeologico di Ragusa.
La presentazione è avvenuta nell’Auditorium “Salvatore Triberio” alla presenza degli studenti della terza classe del Liceo Classico, della quarta classe della ragioneria e di una classe del liceo musicale nonché di archeologici del Museo “Paolo Orsi” con in testa la dirigente, Gioconda La Magna, della soprintendenza di Ragusa e in particolare i curatori scientifici della mostra dr.ssa Annamaria Sammito e dr. Saverio Scerra.
Hanno fatto gli onori di casa il sindaco Ignazio Abbate, l’assessore alla Cultura, Orazio Di Giacomo, la soprintende di Ragusa, Rosalba Panvini. Della mostra si sta redigendo un catalogo, sponsorizzato da Mida Consulting di Modica.
“ La mostra che si è aperta oggi, dichiara il Sindaco Abbate, dimostra e fa emergere quanto sia ricco il nostro territorio di beni archeologici. Una leva formidabile per un turismo di settore e di grande qualità che si aggiunge alle altre espressioni del settore utile a far lievitare le presenze turistiche in città. “Tesori di Modica” è un’alta operazione culturale, originale ed inedita, che è un buon punto di inizio per continuare su questo filone che sono certo non mancherà di riservarci altre sorprese”.
Durante la presentazione della mostra, il direttore del “Paolo Orsi” di Siracusa, Gioconda La Magna, ha avuto modo di illustrare la genesi dei reperti presenti a Modica e soprattutto ha tracciato i profili di archeologici siciliani illuminati , che tanto hanno dato alla cultura del mondo antico.
“Straordinario il lavoro scientifico che sta alla base di questa bella operazione culturale, ha commentato Rosalba Panvini, che ha sancito oggi un concetto chiave: quello che i reperti non debbano stare nascosti all’interno dei musei ma devono essere fruibili nei luoghi dove sono stati rinvenuti. Penso a quelli rinvenuti a Baravitalla, a Michelica, all’area del Castello dei Conti. Forniremo altre attenzioni a questo territorio modicano che merita tanto con un convegno regionale sull’archeologia in Sicilia a cavallo delle due guerre che terreno ai primi di giugno”.
Tesori di Modica. Inaugurata una mostra originale ed inedita. In bella mostra i gioielli sinora nascosti della Città
- Aprile 2, 2014
- 2:23 pm
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