Usura ed estorsione a Pozzallo. Deceduto anche il secondo imputato. Testi contraddittori

tribunaleAnche un secondo imputato è deceduto. Il processo si concentra sull’ultimo rimasto, l’ex direttore di una banca di Pozzallo, Giuseppe Iemmolo, modicano, difeso dall’avvocato Carmelo Scarso, accusato in concorso con Salvatore Civello, 65 anni, pregiudicato pozzallese, usura aggravata(il secondo anche di minacce ed estorsione). Proprio quest’ultimo è ultimamente deceduto, com’era stato un paio di anni fa per il fratello Giorgio. Pure la sua posizione, dunque, è archiviata per sopraggiunta morte. Il Collegio Penale del Tribunale di Ragusa ha, dunque, preso atto della situazione ed ha disposto il “procedersi oltre” per il bancario. Sono stati escussi due testi dell’accusa che si sono “barcamenati” in una serie di non ricordo anche se hanno confermato di avere avuto indicazioni da parte dei fratelli Civello di rivolgersi all’unico imputato per il prestito. Uno dei testimoni ha, poi, confermato che il figlio si era rivolto a degli usurai prima di andare dai due germani pozzallesi. E’ stato documentalmente provato che il figlio era in difficoltà due anni prima dei fatti denunciati e cioè a partire dal 2004. La prossima udienza sarà dedicata all’audizione del consulente tecnico d’ufficio e a due presunte vittime. I Civello erano stati arrestati nel giugno del 2011 per attività usuraria perchè avrebbero applicato interessi su base annua dal 200 al 1200 per cento. L’indagine era scattata a seguito di una lettera anonima del 2009 contenente tutti i nomi delle presunte parti offese. Una delle parti offese registrò i suoi contatti con Civello e forni il supporto magnetico(cd) con quattro conversazioni.

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