Addio teatro La Concordia…si spegne il sogno durato quasi 20 anni”. E’ quanto sostiene il consigliere comunale di Ragusa Sonia Migliore che precisa come “non si può che rimanere basiti di fronte alle “schizofreniche” risposte scritte fornite dall’assessore Dimartino in merito all’interrogazione riguardante il restauro e il recupero del teatro La Concordia presentata dalla sottoscritta”. “Basiti, per non dir altro – aggiunge Migliore – vista l’arroganza e la superficialità con cui si è voluto trattare l’argomento, adducendo di volta in volta nuovi ed insormontabili problemi tecnici: ci si appella ai pilastri, ai centimetri, ai muretti e ai chiodi eccepiti dall’assessore: mi chiedo, perché l’assessore Dimartino non ha partecipato all’incontro pubblico con i progettisti, organizzato dalla Rete civica pro -Concordia, dove gli stessi hanno “demolito” tutte le eccezioni tecniche sollevate e dove avrebbe sostenuto un sano confronto sulla materia? No, confronti non ne fanno, il loro è un monologo a senso unico”. “Come mai – dice ancora il consigliere Migliore – l’Amministrazione non parla più dell’assurdità di questo progetto a causa dei costi proibitivi? Forse perché è stato dimostrato, documenti alla mano, che occorrono poco più di 1 milione di euro per completare un progetto oramai in dirittura d’arrivo, voluto e condiviso da ben 4 amministrazioni, che sono riuscite nell’arco di 17 anni ad accantonare 6 milioni 216mila 228 euro. Stessa cifra che, adesso, l’assessore Martorana sta tentando di “eliminare” con l’alibi mediatico del risanamento dei conti della legge su Ibla. Con quale coraggio, con quale presunzione si boccia un lavoro iniziato nel ’97, che ha coinvolto ingegneri, progettisti ed architetti, adducendo criticità tutte da dimostrare come: l’inadeguatezza del foyer e dell’ingresso per le attrezzature di scena o ancora la mancanza della torre scenica e della buca per l’orchestra ed infine l’altezza del graticcio? Ma che termini di paragone ha l’assessore Dimartino? L’assessore sa quanti teatri in Italia hanno queste medesime caratteristiche e nonostante ciò sono in grado di portare in scena spettacoli di prim’ordine?”.
L’assurdità vera, secondo Migliore, sarebbe bloccare questo progetto, perché ci farebbe perdere il finanziamento del ministero già ottenuto (1 milione e 427mila euro), oltre al danno erariale, che l’Amministrazione continua a negare. “Ciò che chiediamo, umilmente – sostiene ancora il consigliere comunale – è se questa Amministrazione, che chiede onestà intellettuale, ce l’abbia lei per prima ed inizi, uno, ad ammettere che non occorrono 7,5 milioni di euro per realizzare il teatro; due, che se il problema sono gli spettacoli di lirica e di opera, forse Ragusa non potrà mai ospitarne uno, a patto che non costruisca un teatro di sana pianta, magari in periferia; tre, che non è vero che il palco del teatro la Concordia non possa ospitare spettacoli di prosa di primissimo livello. Ma forse questo è chiedere troppo ad un’Amministrazione che non ha avuto remore a definire irresponsabili persone come l’onorevole Giorgio Chessari, l’avvocato Domenico Arezzo, il dottor Tonino Solarino, l’on. Nello Dipasquale e il senatore Gianni Battaglia, tutti rei di aver lavorato per il teatro La Concordia. Tutta gente scellerata e, perché no, balordi, mica si sono fatti consigliare e guidare da fantomatiche quanto oscure organizzazioni che hanno proposto di ripensare lo spazio come contenitore culturale? Che bella formula, ma che significa? Certo, tutti noi – continua sarcasticamente Migliore – non abbiamo avuto la fortuna di poterci fregiare dell’aiuto di questi segretissimi esperti teatrali, che agiscono nell’ombra, ma redigono delle analisi capaci di sviscerare le criticità del progetto. Peccato che né il sindaco, né l’assessore né questi esperti abbiano mai avuto l’umiltà di incontrare i progettisti per intavolare una discussione seria sulle reali possibilità di quell’immobile. Chi sono i grillini per sentirsi gli unici “onesti intellettualmente” a Ragusa? Chi sono loro per sentirsi il Verbo? L’Amministrazione non ha l’umiltà di proseguire e completare quest’opera rispettando il principio, sancito dalla normativa vigente, della continuità amministrativa”.