Modica, Castello(Pd): “C’è un’interpretazione sbagliata sulla situazione economica al Comune”

ivana castelloInterrogazione sulla situazione economica del Comune di Modica presentata dal consigliere comunale del Pd, Ivana Castello. “Da qualche mese – si dice – si è diffuso il convincimento che, dall’insediamento del Sindaco Abbate, le finanze del Comune siano tornate agli antichi splendori, che si possa spendere senza parsimonia e che il Sindaco abbia, con un colpetto della sua bacchetta magica, azzerato debiti e penuria di denaro. Ho sentito, per ciò, il dovere di richiamare l’attenzione dei cittadini sulla realtà. I debiti che c’erano, non per colpa del Sindaco, per carità, ma per l’allegra gestione delle ultime quattro o cinque amministrazioni, esistono ancora e tutti abbiamo l’obbligo di essere vigili perché non si aggravino. <!–
“Ultimamente – spiega Castello -ho esaminato quattro delibere della Giunta da lei presieduta e mi sono sorti alcuni quesiti che desidero sottoporre alla sua e all’attenzione dei cittadini. Si tratta di quattro delibere assunte fra il 4 dicembre 2013 e il primo aprile 2014; assieme ad esse parlerò anche di una sua lettera del 12 dicembre 2013. Tutte quante, non voglio fare il processo a ciò che non si può leggere immediatamente, tendono ad un unico obiettivo ma, molto probabilmente, aggraveranno la situazione economica del Comune che, come lei dovrebbe sapere, versa in una condizione di pre-dissesto o, come dicono i tecnici, di dissesto guidato. Potrà anche negare questa mia considerazione ma la storia, la storia che verrà, spero dia ragione a lei. Dunque…
Il 4 dicembre 2013 è stata assunta la delibera n. 228 con cui è stata chiesta, all’istituto tesoriere, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 222 del Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, l’anticipazione di cassa di 3/12 delle entrate accertate nel penultimo anno precedente, ossia nel 2011. Le entrate dei primi tre titoli di bilancio sono state accertate in 40.953.884,63, per cui i 3/12 corrispondono a 10.238.471,16 euro. Sono soldi che la S.V. ha chiesto in anticipazione «al fine di far fronte ad eventuali e temporanee esigenze di cassa». Su questa delibera, al momento, mi limito ad osservare che sono soldi richiesti per l’esercizio 2014 e che, per il concetto di anticipazione e per le disposizioni che regolano i rapporti tra Comune e Tesoriere, il Comune deve rimborsare entro l’esercizio 2014. La copertura avverrà -abbrevio di proposito- mediante le entrate tributarie (Titolo I), le entrate derivanti da contributi e trasferimenti dello Stato o delle Regioni (Titolo II) e le cosiddette entrate extratributarie (Tit. III).
Il successivo 13 dicembre è stata assunta un’ulteriore delibera, la n. 234 con cui, preso atto che il Decreto legge n. 35 dell’8 aprile 2013, all’articolo 1, comma 9, incrementava l’anticipazione di tesoreria da 3 a 5 dodicesimi fino al 30 settembre 2013; e preso atto che tale termine era stato esteso sino al 31 dicembre 2013 (Decreto legge n. 93 del 14 agosto 2013, art. 1, comma 9), lei ha chiesto un’ulteriore anticipazione di cassa in modo che i precedenti e già concessi 3/12 fossero ulteriormente integrati a 5/12, per passare da 13.760.903,47 a 22.934.839,13, con un incremento di (22.934.839,13 – 13.760.903,47=) 9.173.935,66 milioni di euro. Questa differenza di nove milioni e passa doveva servire a far fronte, secondo l’espressione testuale della delibera, ad eventuali e temporanee esigenze di cassa che avrebbero potuto verificarsi dal 14 al 31 dicembre 2013. Mi sono chiesta e le chiedo: a che sono serviti 9 milioni di anticipazione in otto giorni, ossia dal 23 -data di ingresso nel giornale di cassa, al 31 dicembre, data di rientro? E negli otto giorni (o poco più), qual è stata l’entità delle entrate realizzate e la loro composizione?
Lo stesso 13 dicembre è stata assunta una terza delibera, la n. 235, con cui è stata chiesta un’ulteriore anticipazione di tesoreria per integrare la già conseguita anticipazione di 3/12 sino ai 5/12 previsti all’articolo 1, comma 12, del decreto legge n. 133 del 30 novembre 2013. Anche in questo caso, per «far fronte ad eventuali e temporanee» esigenze di cassa. Dò atto che si tratta di un’integrazione della delibera 228 del 4 dicembre 2013 con cui, come già detto, è stata chiesta un’anticipazione di cassa di 10.238.471,16 euro. La somma integrativa richiesta è pari a (17.064.118,60 – 10.238.471,16 = ) 6.825.647,44 euro. Euro più, euro meno, altri sette milioni.
Il giorno prima era avvenuto un coup de theatre: la S.V., cito testualmente, «al fine di evitare problemi di ordine pubblico e di igiene urbana ed ambientale, e venire incontro ai bisogni sempre più numerosi della cittadinanza fra cui i dipendenti comunali» aveva ordinato di stornare, cito ancora testualmente, «solo temporaneamente la somma di euro 3.000.000,00 (eurotremilioni/00) dal conto 18 al conto ordinario». E rassicurava la Unicredit S.p.A., nei soggetti della Direzione Network della Sicilia, Area di Ragusa e la Unicredit Business Partner di Palermo, cito ancora testualmente, «che con i primi introiti» avrebbe «reintegrate le superiori somme.»
L’ultimo atto si compie con la delibera n. 98 del primo aprile 2014 che ha per oggetto un ulteriore incremento dell’anticipazione di tesoreria del 2014. Si modifica la già martoriata delibera n. 228 del 4 dicembre 2013 per elevare la richiesta anticipazione di tesoreria da 3 a 5 dodicesimi da rimborsare entro il 31 dicembre (anziché il 31 marzo fissato in accoglimento della delibera 35). Complessivamente la deliberazione 228 del 2013 è stata sottoposta a tre elaborazioni:

– la prima al momento in cui è stata formulata e sottoscritta, il 4 dicembre 2013: si acquisiscono 3/12 del consuntivo del penultimo esercizio, a valere per il 2014;
– la seconda il 13 dicembre 2013, allorché si decide di acquisire i 2/12 di complemento a 5, ma limitatamente al primo trimestre, ossia da restituire entro il 31 marzo;
– la terza il primo aprile 2014, con la delibera 98, allorché si decide di estendere il rimborso dei 2/12 dal 31 marzo al 31 dicembre 2014″.

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