“La crisi ha fatto peggiorare la situazione sul piano della sicurezza nei cantieri di lavoro”. Giorgio Bandiera, segretario generale Uil non ha peli sulla lingua. L’occasione gli è stata fornita dal congresso Fenal degli edili di Ragusa, tenutosi a Poggio del Sole Resort. “Nel comparto edile abbiamo assistito in questi ultimi anni a un diffuso utilizzo di manodopera non regolare –dice Bandiera-, così come la domanda di elasticità degli orari di lavoro, con allungamento quasi costante della normale giornata di lavoro nella soddisfazione del profitto d’impresa, ha raggiunto cifre non più tollerabili in provincia di Ragusa.
Lavoro nero e illegalità, tutti elementi che incidono negativamente sugli standard operativi di sicurezza. A pagarne il conto sono solo i lavoratori.
Un problema serio quello della sicurezza nei cantieri di lavoro che occorre arginare, intensificando i controlli in modo che leggi e regole per la sicurezza vengano rigorosamente rispettate dai datori di lavoro”.
La segreteria della Feneal Uil di Ragusa è composta da Nicola Spadaccino – segretario generale, Lalle Spadaccino, Giorgio Gintoli, rsu Colacem Modica, Nicola Benigno, rsu Colacem Ragusa, Paolo Mermina, Ex rsu Colacem Modica.
Affrontata anche la vicenda Colacem.
Il calo nella produzione di cemento e la crisi che ha investito Colacem, che ha dovuto affrontare senza non poche difficoltà il calo vertiginoso della domanda edile nel mercato italiano delle costruzioni e l’arrivo di cemento a basso costo dal mediterraneo.
Nicola Spadaccino: “Il comparto cementiero nella figura della Colacem Spa in Provincia di Ragusa non è stato di certo escluso dall’onda anomala della crisi, accusando negli anni non poche difficoltà nel gestire tale crisi, gli stabilimenti Modica e Ragusa hanno registrato momenti di Cassa integrazione, soprattutto sullo stabilimento di Modica, che hanno permesso di tappare, anche se i rischi ad oggi non sembrano scemati, processi drastici quali licenziamenti. Ciò nonostante non sono mancati momenti di tensione all’interno degli stabilimenti ma il buon senso è prevalso da parte dei lavoratori, consapevoli del fatto che ad oggi la cassa integrazione è il male minore, rispetto ad una realtà che di certo non prospetta rosee speranze.
Ad oggi infatti il mercato estero, cui punta in modo particolare la Colacem, non fa ben sperare, vista la drastica contrazione dei volumi, e per il calo della domanda e per l’instabilità di alcuni Governi esteri che non garantiscono la continuità della produzione e quindi la vendita del prodotto.
Ben peggiore è lo scenario del comparto edile, che dal 2008 ad oggi ha visto ridurre di quasi il 50% di numero degli operai registrati in Cassa Edile con un perdita di circa 4000 operai edili”.
Ragusa, Uil: in edilizia la crisi ha fatto abbassare la sicurezza nei cantieri
- Aprile 12, 2014
- 4:43 pm
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