Silp Cgil, Ancora sbarchi a Pozzallo. Non vogliamo più sentir parlare di “emergenza”

giorgio pluchino“Quest’estate abbiamo denunciato pubblicamente l’utilizzo distorto del Centro di Primo Soccorso, che ha creato non pochi problemi a cittadini e poliziotti.” – dice Giorgio Pluchino, segretario provinciale SILP CGIL di Ragusa – “Molti passi avanti sono stati fatti nella gestione degli sbarchi, ma c’è ancora molto da fare, come dimostra quello che è successo nel giorno di Pasqua” Ora, se vivessimo in un paese normale avremmo smesso di parlare di “emergenza sbarchi” ormai da anni, sui giornali e soprattutto nei documenti ufficiali.
Se guardassimo alle cose per quello che sono, l’immigrazione non sarebbe una questione principalmente di polizia. Se dessimo il loro peso alle parole, il Centro di Primo Soccorso e Assistenza verrebbe usato per quello che è: una struttura di primo intervento, da mantenere appena possibile pronta a funzionare, e non un parcheggio per migranti in attesa del compiersi degli eventi. Ma siamo purtroppo abituati alle stranezze. Pozzallo sta diventando la nuova Lampedusa, ma non dobbiamo ripetere gli errori compiuti in passato.
Qualcuno, ai piani alti, dalla Prefettura al Ministero dell’Interno, dovrebbe spiegarci com’è possibile che il Centro di Pozzallo e l’ex agriturismo alle porte di Comiso – quella sì struttura di emergenza, priva di ogni requisito – siano pieni di migranti che non si riesce a trasferire, ormai da giorni, anche oltre la loro capienza, quando poi, visto lo sbarco a Pozzallo di più di 800 persone, si è organizzato in tempi da record il trasporto verso altre città siciliane di centinaia di migranti.
Quello che lascia l’amaro in bocca ai poliziotti che lavorano con gli sbarchi è la scarsa considerazione che troppo spesso percepiscono nei loro confronti.
Nello pseudo-centro alle porte di Comiso siamo letteralmente accampati all’aperto. E al Centro di Pozzallo, ad esempio, abbiamo chiesto alcuni interventi di miglioramento ai locali nei quali lavoriamo. Lavori che non sono stati eseguiti, nonostante la notevole somma – si parla di circa 150.000 euro – che è stata spesa dall’inizio di quest’anno per migliorare il Centro.
Vorrà dire che smetteremo di sperare nel buon senso e useremo ogni strumento utile a tutela dei lavoratori, a partire dalla 81/08, la normativa sulla sicurezza. Considerare gli sbarchi un’emergenza costituisce anche un’ottima scusa per trovare soluzioni solo temporanee e comunque insufficienti per risollevare il numero di poliziotti, di mezzi e di risorse per la Polizia iblea, i cui uomini sono invece coinvolti costantemente nella gestione del fenomeno, a danno delle attività ordinarie, che vanno comunque e in qualche modo assicurate. E quando poi succede quello che è successo a Pasqua, è inevitabile che a risentirne sia prima di tutto il controllo del territorio.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa