E’ deceduto a Ispica, dopo una malattia che lo affliggeva da qualche tempo, Franco Sesto Bellisario, figura di spicco nel panorama culturale della città ispicese e del territorio ibleo.
Presidente dell’ associazione “Sicilia Antica”, Bellisario ha profuso il suo impegno a vari livelli, scolastico, sociale, politico, ma nel campo della cultura si è contraddistinto per le sue pubblicazioni, i suoi articoli e per il recupero e la protezione del litorale ispicese. Tra le sue pubblicazioni meritano di essere segnalate “La Metafisica idealistica di Josia Roice” (1968);
“L’insegnamento del latino nella Scuola Media col metodo naturale” (1975); Porto Ulisse e la città di Apolline (2003); “Cava d’Ispica”, la città delle caverne”,(1990), opera nella quale egli offre un contributo storico ed archeologico di grande rilevanza.
Bellisario era nato nel 1939, e dopo anni dedicati all’insegnamento nelle scuole, nel 1978 inizia la carriera di Preside incaricato prima a Vittoria (IV scuola Media), quindi è nominato Preside a Giarratana e, quindi, presso la Scuola Media “Pascoli” di Ragusa Ibla. Nel 1989, dopo aver vinto il concorso a Preside, ottiene il trasferimento nella Scuola Media “L. Da Vinci” di Ispica. A partire dal 1 settembre 2006, è stato collocato a riposo.
Bellisario ha svolto molti incarichi: è’ stato componente la Commissione per il conseguimento dell’abilitazione riservata; Presidente del concorso a cattedre per docenti di Scienze matematiche; componente il Consiglio Scolastico Provinciale; esperto dei Corsi di Formazione organizzati dall’ex Provveditore agli Studi di Ragusa; Presidente dell’Associazione Nazionale Presidi di Ragusa.
Nel campo politico, Bellisario ha svolto il ruolo di Consigliere comunale per tre legislature al Comune di Ispica ed è stato anche Assessore ai LL.PP.
La città di Ispica perde sicuramente una figura importante che ha creduto nel suo impegno e che si è sempre battuta per il suo rilancio ed inserimento nei circuito e flussi turistico-culturali. Bellisario era infatti convinto della necessità di sensibilizzare continuamente privati e Enti pubblici perché investissero e avessero più attenzione verso una spiaggia così ampia e bella come quella di S. Maria del Focallo, ricca di sabbia africana finissima e di acque limpide e pulite. Va ricordato che a Punta Castellazzo, su suo suggerimento nel 1993 erano state trovate una decina di tombe “antropomorfe” di controversa collocazione storica. Purtroppo sono state di nuovo interrate per richiesta dei militari americani della Nato che vi hanno costruito un eliporto.