L’Epatite C è una malattia seria del fegato che è causata dal virus dell’Epatite C, che attacca il fegato, creando e portando danni al fegato e in alcuni casi alla morte.
Il virus dell’epatite C si trasmette per via parenterale apparente (trasfusioni di sangue o emoderivati) o inapparente (per via percutanea). La modalità di trasmissione che ha maggiormente contribuito alla diffusione dell’infezione su ampia scala è stata quella per via percutanea.
Ciò è avvenuto prevalentemente negli anni ’60-’70, quando si sono diffuse sul territorio la chirurgia ambulatoriale, le cure odontoiatriche, l’agopuntura, ecc. In quel periodo, in mancanza di conoscenze sui virus epatici, si è favorita la diffusione dell’infezione con l’uso di strumenti non perfettamente sterilizzati e impiegati consecutivamente per più pazienti. E’ stato dimostrato che l’uso di siringhe di vetro non sterilizzate è stato uno dei principali meccanismi di trasmissione del virus. Oggi non si usano più siringhe di vetro, ma permane l’uso promiscuo di rasoi, pettini, forbici, pinzette o di altri oggetti taglienti, tra soggetti infetti e non infetti, che è un comportamento a rischio sottovalutato nello stile di vita quotidiano. Dopo il 1990, in seguito alla scoperta del virus e alla conseguente introduzione del test di screening sulle donazioni di sangue, il contagio tramite la trasfusione di sangue o emoderivati si è drasticamente ridotto, fino a diventare evento eccezionale. Restano comportamenti a rischio l’esecuzione di cure estetiche (manicure e pedicure) con strumentario non personalizzato, i tatuaggi, il piercing e ogni altra procedura invasiva con strumenti non monouso.
Attualmente, i più importanti (ma tutti prevenibili) fattori di rischio nella popolazione generale sono, oltre all’uso di droghe per via endovenosa, i rapporti sessuali con più di un partner e i trattamenti medico-chirurgici ed estetici, quando non vengano utilizzati metodi efficaci di sterilizzazione e mantenimento degli strumenti. La trasmissione materno-fetale e l’allattamento sono modalità di contagio possibili, ma che si verificano raramente.
Molte persone infettate con l’Epatite C non presentano sintomi o ne presentano solo lievi. Generalmente i sintomi dell’Epatite C non sono tanto gravi come quelli dell’Epatite B. L’Epatite C puo ‘causare affaticamento, nausea o vomito, febbre e brividi di freddo, urina color scuro, feci chiare, colorazione gialla degli occhi e della pelle (ittero), dolore nel fianco destro, che può diffondersi nella schiena.
C’è da dire che più delle metà delle persone infette sono incapaci di eliminare l’infezione e diventano portatori cronici. Dei portatori cronici, il 50-70% svilupperà un’Epatite attiva cronica e sono a rischio maggiore di cirrosi, insufficienza epatica e cancro del fegato. Tutte le persone con il virus dell’Epatite C sono potenzialmente contagiose.
L’Epatite C può essere diagnosticata con diversi esami del sangue. Questi esami determinano la presenza di anticorpi contro il virus dell’Epatite C, e le particelle virali. Vengono anche fatti degli esami per eliminare la possibilità di altre infezioni, come l’Epatite B.
La terapia a base di interferone è efficace in circa il 20% dei pazienti con il virus dell’Epatite C.
E’ importante seguire una dieta limitando i grassi e bere liquidi chiari che potranno alleviare i sintomi come nausea, vomito, e diarrea. Inoltre viene raccomandato di mangiare molte proteine per riparare le cellule danneggiate e carboidrati per proteggere il fegato. Evitare l’alcool .
Infine attiviamoci a ridurre i rischi, quindi, evitiamo di scambiare le siringhe infette, evitiamo la foratura della pelle e i tatuaggi con strumenti non monouso sterili, seguiamo sempre delle precauzioni ordinarie se si è lavoratori in strutture sanitarie, usiamo la cautela quando maneggiamo oggetti che possono presentare sangue infetto dal virus dell’Epatite C su di essi (come lamette da barba, spazzolini da denti, forbicine per le unghie, assorbenti igienici)
Sebbene il rischio di trasmissione del virus dell’Epatite C è basso, è bene usare profilattici di lattice o di poliuretano con tutti i partner sessuali casuali. Le raccomandazioni per l’uso del profilattico con un partner sessuale che è portatore del virus dell’Epatite C devono essere fatte su base individuale.
Ricordatevi che il virus può essere trasmesso agli altri attraverso rapporti sessuali o contatto con oggetti che sono stati contaminati con il sangue (come lamette da barba, spazzolini da denti o assorbenti igienici).
Molto spesso il soggetto con infezione da HCV, per paura di contagiare le persone vicine, modifica in maniera impropria e inutile la propria vita di relazione. Le autolimitazioni sono in gran parte inutili e servono solo a peggiorare la qualità di vita. Esempi di comportamenti non pericolosi possono essere il cucinare, il fare il bagno in piscina, abbracciarsi o darsi la mano o addirittura il ballare.