Una storia d’altri tempi quando religiosità, devozione e moralità avevano ancora un significato profondo. Una storia dolce, persino poetica quella che raccontiamo di Maria, ottuagenaria nata da una famiglia religiosissima in quel di Palazzolo Acreide. Fin da piccolina tra i banchi dell’asilo nutre la passione per il pianoforte, poi continuata con gli studi primari e proseguita in tantissimi anni dedicati all’insegnamento. L’ultimo saggio pianistico nel 1970 a Modica nel Duomo di San Pietro chiamata ad organizzare un nutrito programma che coinvolgeva una ventina di allievi del corso preparatorio, I e II.
“In realtà –racconta Maria- io non avrei voluto insegnare, mi ero avvicinata al pianoforte per imparare a suonarlo per conto mio perché mi piaceva il suono melodioso che produceva la pressione delle dita sui tasti, il suo ritmo: la tastiera si muoveva delicatamente in armonia con lo spirito e il corpo. Era il mio mondo, la mia vita, un modo per sentirmi appagata: quello che mi sarebbe piaciuto poter proseguire da grande”. I suoi genitori intuito il talento della giovane figliola, decisero di mandarla dalle suore dove ebbe la possibilità di studiare e suonare lo strumento preferito. Rammenta che suor Carmela è stata a sette anni la sua prima insegnante. Suor Carmela – continua Maria- accortasi della mia passione aveva iniziato a darmi le prime lezioni di musica all’Asilo Santa Margherita, che, negli anni ’60, ospitava una trentina di suore che ora non ci sono più. E’ rimasto solo l’edificio”. Ricorda bene il volto affabile e sereno di suor Antonietta con la quale si esibiva in impegnative e divertenti sonate a quattro mani di Beethowen e Schubert. Subì per tanti anni la sottile pressione delle suore che volevano che Maria indossasse il velo, con la certezza che avrebbe comunque sempre continuato ad insegnare musica, ma lei rispose sempre con garbata decisione che “monaca non mi ci fazzu”. Poi le famiglie del paesino nativo, con in primis i parenti più stretti, iniziarono a chiederle con insistenza di dare lezioni di pianoforte ai propri figli. Agli iniziali e fermi dinieghi di Maria, subentrano reiterate pressioni che, obtorto collo, la misero nelle condizioni di accettare le richieste. “Da allora ho insegnato musica per oltre un trentennio da settembre a giugno, dedicando oltre nove al giorno all’insegnamento ad una ventina di allievi provenienti da Ragusa e anche da Siracusa”. Smise di insegnare abbastanza presto, in quanto la pressione, il troppo lavoro e lo stress stavano prendendo il sopravvento. “In tanti anni, ne ho viste di tutti i colori” aggiunge Maria nelle sue confessioni. Ricorda la storia di quelle due sorelline di Palazzolo che venivano a lezione accompagnate dalla madre, la quale, quando dopo alcune ore le veniva a riprendere, chiedeva sempre di andare in bagno. “Io non capivo –sbotta Maria- perché tutte le volte questa giovane mamma mi chiedeva di andare in bagno. Poi quando mi raccontarono che l’avevano scoperta a fare l’amore sotto “a maccia”, capii il perché. Da allora, la bella mora, sposata con un professionista di Modica, diffusasi la notizia, fu costretta a lasciare la città”. Prima del commiato Maria ha rivelato un segreto intimo, personale, dedicato alla Madonna. “ Si tratta di un voto –conclude-che ho voluto mantenere”.