Sono durate poche ore le indagini da parte dei Carabinieri della Stazione di Scoglitti e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Vittoria che hanno permesso di fare luce su una rapina consumata sabato notte ai danni di un cittadino tunisino residente ad Acate. Nello specifico la vittima, 41 anni, si era presentata al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Vittoria, dopo essere stato trasportato da alcuni connazionali i quali lo aveva trovato riverso a terra in Contrada “Vecchio Carrubbo” di Scoglitti.
All’arrivo dei militari, il malcapitato aveva dichiarato di essere stato, poco prima, aggredito da due soggetti albanesi nella frazione rivierasca, dove avrebbe dovuto incontrarsi con una cittadina rumena. Infatti, arrivato in Via dei Cipressi, il tunisino era stato ripetutamente colpito con un martello e una tavola di legno, per essere successivamente caricato su una Golf Volkswagen ed abbandonato nella predetta contrada rurale, previa sottrazione della somma contante di 500 euro circa.
Grazie al parziale numero di targa fornito dalla vittima, i Carabinieri avevano attivato immediate indagini a seguito delle quali riuscivano prima a risalire al proprietario dell’auto e successivamente ai due complici, i quali venivano rintracciati nel primo pomeriggio di sabato e tratti in arresto con l’accusa di rapina e sequestro di persona in concorso. I tre, tutti incensurati, sono Gramos e Kosta Sinjari, 44 e 46 anni, albanesi, e la 43enne rumena Mihaela Vizitiu, sono stati immediatamente condotti presso la caserma di Via Plebiscito di Scoglitti, da dove al termine delle formalità di rito, i due albanesi venivano tradotti presso la Casa Circondariale di Ragusa, mentre la donna sottoposta agli arresti domiciliari, a disposizione del Pubblico Ministero di turno, Marco Rota.
Inoltre, nel corso delle perquisizioni, i Carabinieri hanno rinvenuto all’interno dell’autovettura utilizzata per commettere il reato un martello da carpentiere presentante una piccola macchia ematica sul manico, il quale veniva sequestrato per le successive analisi del caso.
il cittadino tunisino dopo le cure da parte dei sanitari dell’ospedale “Guzzardi” veniva dimesso e giudicato guaribile in nove giorni per “trauma cranico con ferita lacero contusa cuoio capelluto. ematoma al volto irregolare frontale e nasale; contusione al labbro, con applicazione di 5 punti di sutura”.
Proseguono intanto le indagini per verificare se gli stessi si siano resi responsabili di altri furti o rapine dello stesso genere nell’ambito della giurisdizione.