“Quanti avevano la certezza del biscotto, a una combine tra Amatori Messina e Padua Rugby Ragusa, sono stati serviti”. Sono queste le uniche parole pronunciate dal coach biancazzurro, Massimiliano Vinti, al termine dell’incontro che si è giocato oggi allo Sperone di Messina. Amatori-Padua, infatti, è stata partita vera, combattuta fino all’ultimo e vinta dalla squadra che oggettivamente era più forte. I ragusani hanno sì disputato un discreto incontro, portando in campo tutta la forza e l’energia avevano in corpo, ma se di fronte ti trovi una squadra che in classifica ha 36 punti in più di te e se poi non riesci ad approfittare del vantaggio di giocare quasi un tempo con l’uomo in più, vincere allora diventa un miraggio.
Eppure la partita sembrava stesse prendendo la giusta piega per la squadra di Vinti, visto che al 4° Peppe Iacono riusciva a portare in vantaggio la propria squadra grazie ad un calcio di punizione. Ma si tratta solo di un’illusione.
Al 12° un fallo in ruck costa il giallo a Stefano Tumino e un minuto dopo Alessandro Miduri segna la prima meta per i padroni di casa. L’apertura peloritana, Ashley Smith, arrotonda. 7 a 3.
Il Padua serra i ranghi e l’uomo in meno non causa altri danni. Ma i messinesi sembra stiano giocando la partita della vita e tra il 26° e il 29° riescono a marcare altre due mete, la prima con Giuseppe Arbuse, la seconda con Alessandro Aimi. Entrambe sono trasformate Smith.
Sul 21 a 3 coach Vinti decide che è arrivato il momento di dare una sferzata alla propria squadra, anche perché i XV in campo sembra stiano giocando con la mente non libera. Fa uscire Antonio Modica, Stefano Tumino, Giorgio Carbonaro e Paolo Iacono, che comunque non stavano giocando male, e mette dentro Peppe Di Mauro, Marco Marlin, Cristian Iacono e Gabriele Calamaro. La medicina funziona così bene che al 36° Andrea Ferrara conclude in meta una maul che aveva preso il via da una touche a cinque metri. Peppe Iacono non centra i pali e sul 21 a 8 si chiude il primo tempo.
Poco dopo l’inizio della seconda frazione di gioco, il riacutizzarsi di un vecchio fastidio alla coscia costringe Marlin ad abbandonare il campo. Lo sostituisce, nell’insolita veste di ala, Lorenzo Castiello. Contemporaneamente i messinesi fanno entrare Roberto Purello d’Amrosio e Federico Gorgone, che prendono il posto di Jacob Gaina e Giuseppe Arbuse.
Il Padua ci crede, e al 43° arriva la meta di Enoc Valenti dopo una bella zione corale dei trequarti, Peppe Iacono trasforma. 21 a 15.
Al 52° l’episodio che potrebbe cambiare le sorti della contesa: l’arbitro, il signor Vincenzo Schipani della sezione di Benevento, senza pecche la sua prestazione, fischia una punizione in favore della squadra ospite e il pilone Girolamo Bambaci lo manda a quel paese. Cartellino rosso e Messina in 14 fino alla fine delle partita.
L’allenatore peloritano allora corre ai ripari e opera alcuni cambi: escono Pietro Capodici, Francesco Cipriano e Ahmid Salayman ed entrano Roberto Placanica, Alessandro Sindona e Giovanni Milazzo.
L’espulsione di Bombaci doveva essere la svolta in favore dei ragusani e invece al 66° è l’altro pilone, Antonino Musicò, a concludere in meta una bella azione della squadra di casa. E Smithsi rivela cecchino in fallibile. 28 a 15. Mancano poco più di 10 minuti alla fine del macth e i ragusani sono sotto di 13 punti. La partita sembra chiusa ma i biancazzurri raccolgono le residue forze e sferrano gli ultimi disperati attacchi al fortino biancorosso, attacchi che al 71° fruttano la meta di Albert Digrandi trasformata da capitan Iacono. 28 a 22.
Vinti si gioca l’ultima carta: fa uscire Andrea Solarino e mette dentro Enrico Tir Tirone ma la mossa funziona ma solo parzialmente perché il Padua, pur continuando ad attaccare non riesce più a bucare l’attenta difesa messinese. Al triplice fischio finale i ragusani escono dal campo con lo sguardo triste perché nel frattempo è arrivata la notizia della vittoria del Rieti sul Reggio Calabria che, sommata a quella di ieri dell’Avezzano sul Viterbo, relega i biancazzurri all’ultimo posto e li costringerà, domenica prossima, a battere il Rieti e a sperare, al contempo, in un passo falso degli abruzzesi. Altrimenti per la squadra del presidente Vindigni si spalancheranno le porte dell’inferno…