Domenica scorsa, una telefonata giunta al 113 segnalava un probabile furto in abitazione in Corso Mazzini, presso un immobile di pertinenza dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Ragusa. Giunta sul posto, una pattuglia di Volante appurava, al civico ed all’interno indicato, l’esistenza di segni di effrazione sulla porta di ingresso sebbene la medesima risultasse regolarmente chiusa a chiave. Sulla porta di ingresso dell’abitazione in questione, peraltro, era affissa una targhetta con l’indicazione di due nominativi, B.S. e I.A., come ad indicarne la attuale dimora.
Il primo dei nominativi indicati, B.S. 23enne ragusano e pregiudicato per reati contro il patrimonio, risultava ben noto agli operatori, e pertanto i poliziotti decidevano di rintracciarlo nei pressi della locale Via Terranova ove il medesimo era solito risiedere, stante che sul luogo indicato dell’intervento nessuno sembrava esser presente.
In effetti, di li a poco, la pattuglia della Sezione Volanti rintracciava l’uomo al quale chiedeva spiegazioni circa l’indicazione del proprio nome sulla porta di altra abitazione: il medesimo, in atto sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di Ragusa, chiariva di essersi in effetti trasferito il giorno prima presso l’abitazione di Corso Mazzini, unitamente ad una donna, I.A., il secondo dei due nominativi in questione.
Dalle informazioni assunte dalla Polizia emergeva altresì che il B.S., sabato 26 aprile, aveva peraltro contattato la Sala Operativa della Questura per comunicare il cambio di domicilio da Via Terranova, ove in effetti veniva trovato dalla Volante, all’abitazione di Corso Mazzini di cui era entrato in possesso – a dire del medesimo – con un procedimento formale di consegna ad opera di un non meglio identificato impiegato comunale.
L’immobile di Corso Mazzini, di proprietà dell’Iacp, risultava in realtà regolarmente assegnato a R.G., 68enne di origini vittoriesi, che risultava essere temporaneamente ospitato presso una struttura per anziani situata nella locale Via Eugenio Criscione Lupis.
Proprio l’affidatario della casa, contattato, in effetti dichiarava di abitare regolarmente l’immobile in questione, di cui pagava puntualmente il relativo canone, di essersi allontanato solo per pochi giorni da casa per avere assistenza e che mobili e suppellettili presenti all’interno dell’abitazione erano di sua proprietà.
Per tutto quanto sopra accertato, esperiti opportuni accertamenti presso il Comune di Ragusa e l’Iacp, in mattinata odierna, il B.S. veniva deferito per il reato di violazione di domicilio.