Carabinieri di Marina di Ragusa applicano il primo bracciale elettronico a un arrestato domiciliare.

braccialetto_elettronico2I militari della stazione carabinieri di Marina di Ragusa hanno attivato in provincia il primo braccialetto elettronico per il controllo degli arrestati e dei detenuti domiciliari. L’attivazione dell’apparato è stata condotta a Marina di Ragusa dai Carabinieri della locale Stazione con l’ausilio della centrale operativa provinciale. Il dispositivo di monitoraggio a distanza, infatti, è controllato da un personal computer presso la centrale operativa.

Il sistema è costituito dal cd “braccialetto elettronico”, normalmente applicato alla caviglia del detenuto/arrestato, e di una centralina elettronica installata presso l’abitazione ove si deve scontare la misura. La centralina, dialogando con il dispositivo di controllo a distanza, comunica alla centrale operativa del comando provinciale gli eventuali allontanamenti dall’abitazione di cui il detenuto si dovesse rendere responsabile. In tal caso intervengono le pattuglie impiegate nel controllo del territorio.

Nel disporre misure diverse dalla custodia in carcere (nel nostro caso gli arresti domiciliari), il giudice deve preventivamente verificare la disponibilità delle apparecchiature necessarie e la effettiva possibilità tecnica del controllo remoto. Una volta che il condannato o la persona sottoposta a custodia cautelare abbia richiesto d’essere sottoposto al controllo elettronico, è necessaria una verifica presso l’abitazione per accertare che vi siano i requisiti tecnici necessari. Viene quindi perimetrato il domicilio dove il detenuto dovrà permanere e creata una linea telefonica che collega il braccialetto e la centrale operativa dei Carabinieri, attraverso una centralina che viene collocata nell’abitazione dell’interessato. Viene quindi applicato il braccialetto alla caviglia. Esso è ovviamente resistente all’acqua.

Il software consente di controllare costantemente la permanenza della persona nel luogo prescritto e di lanciare in tempo reale un allarme acustico e visivo su un monitor sito in centrale operativa in caso di manomissione, evasione o malfunzionamento. In ognuno di questi casi l’operatore interviene e manda subito un’autopattuglia sul posto.

Il braccialetto è stato applicato nel pomeriggio di ieri, a una donna di Marina di Ragusa, la 41enne B.A., indagata per detenzione e spaccio stupefacenti, arrivata dalla Casa circondariale di Catania “Piazza Lanza” su ordine del Tribunale di Catania.

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