L’Asp di Ragusa interviene per precisare alcuni aspetti della vicenda relative alle patologie che sono state veramente riscontrate su alcuni migranti. Negli ultimi sbarchi (25 aprile e 1 maggio) non è stato notificato alcun caso sospetto di tubercolosi, mentre si è avuto riscontro di una donna Eritrea affetta da Aids.
Dall’inizio dell’anno 2014, su un totale di circa 6.000 arrivi, sono stati diagnosticati 4 casi di tubercolosi in migranti (provenienti sia dal Centro di Primo Soccorso ed Accoglienza di Pozzallo e sia al Centro di Accoglienza Straordinaria di Comiso). Secondo questi dati, quindi, la prevalenza sarebbe bassa, tenendo principalmente conto anche dei paesi di provenienza e delle condizioni di viaggio. Vi sono dei casi che meritano attenzione, attualmente ricoverati a Modica:
• Un caso di AIDS in una donna Eritrea (Un caso su 6.000 arrivi)
• Due casi sospetti di tbc – HIV: una persona di origine pachistana e una di origine siriana.
Tutto questo sembra rappresentare una minima incidenza e infatti, se rapportiamo alla popolazione generale italiana, secondo l’istituto Superiore di Sanità: l’incidenza HIV è di 6:100.000, incidenza AIDS 2:100.000).
Tra l’altro, interpellato il dott. Nunzio Storaci, Capo Dipartimento Medicina dell’Azienda Sanitaria e Direttore del reparto di Malattie Infettive di Ragusa, lo stesso ha precisato che: “I casi di tubercolosi accertati nei migranti, dall’inizio dell’anno 2014, sono attualmente quattro, mentre i casi notificati a fine aprile 2014, sono in tutto dodici. Di questi, quattro sono casi riguardanti i migranti e i restanti otto si riferiscono alla popolazione locale. Sono, inoltre, in corso di conferma n. 4 casi di persone affette da HIV, appartenenti sempre al gruppo dei migranti, ma si tratta di persone che sono, nel nostro territorio, già da più di sei mesi.”
“Vista la mole e l’impegno di lavoro espresso dal personale dell’Azienda Sanitaria Provinciale e dai suoi dirigenti mi è sembrata fuori luogo l’esternazione e l’attacco del sindaco di Modica. Siamo consapevoli che la situazione, rispetto agli anni precedenti, richiede un’organizzazione più impegnativa ma, nonostante gli aumenti degli sbarchi, l’Azienda ha sempre garantito nelle proprie strutture l’assistenza necessaria ai migranti e alla comunità locale. Purtroppo con le forze in campo non si può continuare ad arginare un fenomeno che sembra crescere a dismisura e che ci trova sempre perplessi e ci costringe a vivere momenti di difficoltà dove solo con spirito di sacrificio si riesce ad ottenere dei risultati soddisfacenti. L’operazione Mare Nostrum, come dimostrato in questi mesi, ha consentito di soccorrere i migranti mentre sono in mare e di pianificarne la destinazione nei numerosi centri di assistenza e soggiorno, nati recentemente in tutta Italia. Questo tipo di operazione permette di anticipare gli sbarchi consentendo una maggiore ed efficiente organizzazione nei soccorsi.
L’Azienda ha invitato tutti alla calma ed evitare inutili strumentalizzazioni. Non bisogna, in alcun modo procurare allarme e non dimenticare che parliamo di persone meno fortunate di noi, che, nella maggior parte dei casi, fuggono da paesi in cui la loro vita è seriamente minacciata da guerre o da condizione di estrema povertà.” queste le parole del Commissario Straordinario Vito Amato.