Tracce di inquinamento d’origine organica e, addirittura, residui di metalli pesanti. E’ quanto sarebbe stato riscontrato nelle analisi delle acque del mare antistante tra Punta Pisciotto e Sampieri. Le indagini della Capitaneria di Porto di Pozzallo e dei carabinieri della Compagnia di Modica proseguono dopo il sequestro disposto dal Gip di Ragusa di circa 200 mila metri quadrati di battigia e delle aree circostanti che sono state transennate con paletti e nastro della Guardia Costiera. Nell’area posta sotto sequestro preventivo è ricompreso il tratto demaniale in concessione per la stagione estiva al “Marsa Siclà”, il villaggio turistico al quale furono apposti i sigilli nell’ambito dell’inchiesta che nel gennaio 2012 portò pure al sequestro della vicina struttura ricettiva di “Baia Samuele” e, successivamente, di “Marispica”, sempre per reati ambientali. I villaggi turistici sono stati nel frattempo dissequestrati, ma il “Marsa Siclà” è stato adesso colpito da quest’altro sequestro, nella porzione di spiaggia in uso alla struttura per il posizionamento di sdraie ed ombrelloni. Sigilli anche al sottopassaggio che, dalle dune, era utilizzato dai turisti per raggiungere la spiaggia direttamente dal villaggio turistico, senza passare dalla strada. Sotto sequestro pure il vicino boschetto con un laghetto artificiale. Si tratta del bacino idrico in uso alla forestale e che è stato accertato essere inquinato, con sversamenti, anche copiosi, in mare, quando c’è l’alta marea, a causa in primis di presunti scarichi abusivi il larga parte riconducibili a fosse biologiche non a norma. I provvedimenti sono stati decisi dal gip sulla scorta delle indagini coordinate dalla procura di Ragusa e che potrebbe già vedere nelle prossime ore qualche nome iscritto nel registro degli indagati per il probabile inquinamento delle falde acquifere e di un vasto tratto di mare tra Sampieri e Marina di Modica. Al momento non si esclude neanche il possibile inquinamento della conduttura idrica, seppure parziale, che serve le abitazioni della zona.
foto giovanni antoci