Scicli, Daniele Assenza, uno scultore di grande talento

Statua 'Gioia' 13-04-2014 F 04L’altro ieri, mentre il mio parrucchiere, di nome Sergio, che, a mio giudizio, è uno dei più bravi della sua categoria, era intento a tagliarmi i capelli, mi sussurrò all’orecchio di andare a vedere, prima che andassi in studio, un’opera d’arte che un giovane, peraltro autodidatta, Daniele Assenza, stava eseguendo nella sua botteguccia di Via Duca D’Aosta, di fronte al Palazzo Beneventano. Pur avendo degli impellenti impegni di carattere professionale, soprattutto spinto dalla curiosità, seguendo il suggerimento di Sergio, sono passato da Via Duca D’Aosta (un tempo, prima di trasferirmi in Via F.M. Penna, era ubicato il mio studio), dove ho incontrato nel suo piccolo laboratorio, Daniele, il giovane artista. Era intento nel suo lavoro. Aveva già, su un grosso tronco di albero di ulivo, scolpito un Cristo, un bel Cristo. Gli mancavano ancora le braccia. Ma era ugualmente stupendo.

L’opera gli è stata commissionata da Gino Savarino, funzionario del Comune di Scicli, che l’ha donata alla nuova chiesa di Donnalucata. Dire di essere rimasto sbigottito è poco, sono rimasto sbalordito e meravigliato. Non credevo ai miei occhi. Non pensavo – ad essere sincero – che un giovane autodidatta sarebbe riuscito a forgiare una statua del Cristo ricavandola da un grosso tronco di albero di ulivo. Gli ho fatto i miei complimenti, augurandogli nel contempo, successi su successi. Il giorno dopo, era domenica, trovandomi in Piazza Busacca, dai miei amici Salvatore Favacchio, Vincenzo Rinzo e Ugo Russino, sono stato esortato ad andare a trovare nuovamente Daniele per riammirare la sua stupenda opera ancora in itinere. Non mi sono fatto pregare due volte. Assieme abbiamo raggiunto il laboratorio e per più di un’ora siamo rimasti a contemplare, stupefatti, la statua. Anzi, volendo fare una sorpresa all’artista, ho allora chiamato telefonicamente Angelo Magro, appassionato di fotografia, il quale, anche lui sbigottito di tanta bellezza, ha scattato delle foto per “immortalare” l’opera del Cristo alla Croce.

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