L’immigrazione è un fenomeno dagli inevitabili risvolti umanitari e sociali. In questo angolo della Sicilia, palpabile é la sofferenza sia di chi arriva dal mare fuggendo da morte certa, sia di chi si ritrova ad accoglierlo ed ospitarlo.
Nei giorni scorsi, presso il Centro di Primo Soccorso ed Accoglienza di Pozzallo hanno sfilato ministri, deputati, segretari e accompagnatori vari. Naturalmente avranno tutti mostrato apprensione e preoccupazione, magari hanno promesso di fare qualcosa, di prendere a cuore la faccenda, avranno dichiarato di essere a completa disposizione.
Nel frattempo il Ministro dell’Interno Alfano si lamenta del presunto immobilismo dell’Europa e si rende disponibile a fare un salto nel ragusano, mentre il Ministro della Salute Lorenzin avrebbe richiesto alla Regione Siciliana una relazione sull’attuale situazione sanitaria, e predisposto immediati controlli nelle strutture d’accoglienza e negli ospedali.
“Come se ci trovassimo di fronte ad una novità – dice Marialucia Lorefice, Portavoce alla Camera dei Deputati del Movimento 5 Stelle – qualcosa da inquadrare ancora per bene. Ma la situazione, in realtà, si ripete da anni, se non da decenni, e l’emergenza è diventata ormai cronica. Dobbiamo sempre tenere in mente che questi signori sono al Governo o in Parlamento, nella maggioranza che lo sostiene, da più di un anno, e qualcuno lo è stato pure in passato. Se avessero voluto affrontare seriamente la gestione dei flussi migratori avrebbero avuto tutto il tempo necessario. Le passerelle non servono di certo a risolvere il problema. Così Alfano continua a chiedere all’Unione Europea azioni più incisive, ricevendo in risposta sempre lo stesso invito a formulare richieste concrete e definite. Siamo proprio alla frutta. La visita del segretario della Lega Nord, Salvini, ad Augusta ha poi del ridicolo.
Assieme ad altri portavoce del Movimento 5 Stelle, anche regionali, abbiamo sempre dedicato la massima attenzione al fenomeno degli sbarchi e al sistema che gestisce l’accoglienza, il riconoscimento e il rilascio dell’eventuale status di rifugiato. Abbiamo costantemente monitorato la situazione, anche grazie al lavoro degli instancabili attivisti sparsi sul territorio, non disdegnando i periodi di basso afflusso: abbiamo fatto degli interventi in aula, presentato interrogazioni rimaste poi senza risposta, abbiamo effettuato diverse ispezioni nei CPA, mantenuto i contatti con le autorità, prima fra tutte la Prefettura, sollecitandole e affiancandole per quanto possibile, ma, soprattutto, abbiamo informato i cittadini.
E’ palese, quindi, come nei partiti non ci sia la volontà politica di risolvere la questione, o meglio di affrontarla con professionalità. Perchè in concreto non la si può risolvere fin quando non si eliminano le cause che portano queste persone ad affrontare viaggi inimmaginabili, tra pericoli e torture, per arrivare sino in Italia. Spesso solo per attraversarla e raggiungere il nord dell’Europa, alla ricerca di un futuro sereno che qui al momento non possiamo offrire nemmeno a noi stessi. E se ci sforziamo di analizzare un po’ più a fondo queste cause, scopriamo che in qualche maniera hanno sempre a che fare con grossi interessi economici di una qualche potenza straniera, a volte pure il nostro Paese.
Ad ogni modo, ad oggi il sistema d’accoglienza sembra comunque reggere, grazie soprattuto a chi porta avanti il proprio dovere con dedizione e buon senso.
Nel frattempo c’è chi gioca con l’ansia della popolazione diffondendo notizie di infezioni e possibili epidemie di tubercolosi o scabbia, quando i rari casi accertati sono inferiori alla media italiana, e quelli registrati all’Ospedale Maggiore di Modica sono stati riscontrati su immigrati intra-comunitari.
Nessuno dice invece che i primi controlli sono effettuati in mare sulle navi militari e poi continuano a terra, ripetuti con cadenza regolare, che comunque abbiamo strutture e competenze in grado di curare queste patologie e di isolare eventuali soggetti contagiosi. Senza dubbio tutta la Sanità siciliana presenta molte carenze, ma qui sembra si voglia proprio infondere il panico.
Siamo tutti stanchi di esser presi in giro”.