Trasformare il carcere di Modica in struttura A custodia attenuata per il trattamento delle tossicodipendenze Otto senatori del PD, prima firmataria Padua, hanno impegnato il governo nazionale in questa direzione

Venera   Padua“Da circa un anno, da quando cioè mi sono insediata, ci stiamo spendendo in una serie di iniziative parlamentari che contrastano le scelte del Governo nazionale tese a penalizzare il territorio di Modica. Abbiamo già sperimentato tutte le strade possibili. Ci siamo mossi e ci stiamo muovendo con l’obiettivo di ottenere qualche risultato. Anche se non è facile”. Lo dice la senatrice del Pd, Venera Padua, che, in qualità di prima firmataria, assieme ad altri sette senatori del Partito Democratico, ha presentato un ordine del giorno, approvato dall’Aula, teso ad impegnare il Governo nazionale a valutare, anche in una prospettiva più generale, l’opportunità di trasformare la struttura carceraria di Modica in un istituto a custodia attenuata per il trattamento delle tossicodipendenze.

Il provvedimento, che è stato accolto dal Governo nazionale come raccomandazione, potrebbe essere concretizzato tenendo in considerazione, come spiega nel documento, che le “condizioni detentive dignitose e rispettose dell’uomo, garantite nel carcere di Modica, e delle opportunità offerte in questi anni per la rieducazione e l’integrazione nella società civile dei detenuti, dimostrano l’idoneità della struttura ad assicurare un ambiente penitenziario che possa favorire, attraverso tipologie trattamentali diversificate, la rieducazione ed il recupero sociale dei tossicodipendenti detenuti”. Sempre nello stesso odg, la senatrice Padua e gli altri sette colleghi evidenziano che “sarebbe un grave errore, anche dal punto di vista economico, privare Modica di una simile struttura senza provare a preservare il patrimonio di esperienze e competenze del personale che vi opera, le risorse strumentali accumulate in questi anni, nonché il proficuo rapporto dell’istituto con il territorio e la società civile”. “Stiamo facendo il possibile, a livello di iniziative parlamentari – dice la senatrice Padua – per scongiurare una simile perdita per il territorio modicano che si aggiunge a quella del Tribunale. Capiamo la spending review ma in questo modo si vuole penalizzare il territorio senza sconti. Ecco perché, dopo avere preso atto in tutti questi mesi dell’estrema amarezza proveniente dal territorio, concordando con quanto sostenuto da chi ritiene che sia indispensabile formare un fronte comune che si adoperi ad attenuare questo processo di spoliazione della nostra area, come tra l’altro abbiamo già dimostrato di volere fare anche in occasione della vicenda del Tribunale, siamo tuttora in moto per far sì che, in extremis, si possa trovare una soluzione alternativa. Siamo consapevoli sul fatto che è molto difficile fare recedere il Governo dalla sua originaria intenzione ma noi chiediamo che lo stesso comprenda i motivi per cui è indispensabile fare dietrofront. Non possiamo assistere inermi a questa cancellazione del carcere di Modica dalla mappa penitenziaria siciliana. Non è possibile prendere atto di tutto ciò come se nulla fosse”.

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