Ci sarebbe un’idea ben chiari sugli autori dei furti commessi in alcuni istituti scolastici di Modica. Le forze dell’ordine hanno raccolto testimonianze e indicazioni che hanno portato a tracciare un identik dei malviventi che sarebbero due albanesi di età compresa tra i 25 e i 30 anni. Sarebbero loro ad avere messo a segno i colpi , con un bottino complessivo di circa quandicimila euro, il valoro di una ventina di notebook sottratti dalla elementare “Poidomani” di Via Risorgimento e dalla media “Ciaceri” di Via Campailla in meno di un mese. Il modus operandi è sempre lo stesso: la coppia di ladri si introduce nei locali scolastici nelle ore notturne da una finestra e fa man bassa dei portatili. I due malviventi sarebbero stati descritti da alcuni testimoni, tra cui gli stessi alunni delle scuole, alla Polizia e ai Carabinieri, dove sono state sporte le denunce da parte dei dirigenti scolastici.
In entrambi gli episodi, l’identikit coinciderebbe parecchio. Gli investigatori sono sulle tracce dei due albanesi e la loro identificazione sarebbe questione di ore. Non è neanche escluso che i due stranieri possano avere a che fare con la cosiddetta “banda degli i-Phone”. Si tratta del gruppo di giovanissimi, tra cui minorenni, che ha estorto con la forza smartphone di ultima generazione ai coetanei, pretendendo dalle 80 alle 100 euro per restituirli ai proprietari, secondo il collaudato metodo del “cavallo di ritorno”. A Questo proposito sarebbero già scattate un paio di denunce a carico di altrettanti maggiorenni, uno dei quali straniero. Nell’ambito delle indagini non è al momento escluso a priori un “fil rouge” che collegherebbe i due casi pure ai furti nei negozi di telefonia, l’ultimo dei quali si è verificato un paio di settimane fa in via Sacro Cuore, ai danni de “3 store”, dove i ladri si sono portati via “i-Phone” e tablet del valore di circa 8mila euro. Potrebbe quindi trattarsi di un gruppo ben articolato specializzato nei furti di materiale d’elettronica molto richiesto nel mercato nero, magari con alle spalle professionisti del furto che non si scoprono più di tanto e che manipolano i giovani, magari concedendo loro parte del bottino o una percentuale. Le indagini proseguono dunque a 360 gradi.