Giunto al suo secondo appuntamento il corso di oggi, 24 maggio, sulla “Rete reumatologica Regionale” ha registrato, nella sala della Scuola dello Sport, un successo di partecipanti molto alto. Il modello ragusano, rappresenta una realtà all’avanguardia, punto di riferimento per tutta la regione siciliana. Il responsabile scientifico del corso, Mario Bentivegna, ha voluto, ancora una volta, nella sua introduzione, sottolineare l’importanza del collegamento con i medici di famiglia, i pediatri di libera scelta e gli specialisti.
Una rete che, a livelli crescenti, integra tutti i protagonisti che, ognuno per la propria competenza, entra nel modello di gestione della reumatologia.
Vito Amato, Commissario Straordinario ff, ha sottolineato come questo modello ragusano, è stato pensato dal dott. Bentivegna che ha fatto di tutto e tantissimo affinchè si potesse realizzare. Gli va dato merito e riconoscimento per aver creduto in questa realtà che oggi ci vede modello di eccellenza.
Molto importante e seguito l’intervento della giornata quello del prof. Gianfilippo Bagnato, direttore dell’unita operativa complessa di reumatologia al policlinico G. Martino di Messina “È opinione diffusa che le malattie reumatiche colpiscano pressoché esclusivamente le articolazioni, se questo è probabile per malattie come l’artrosi, bisogna tuttavia considerare una serie di altre malattie in grado di interessare altri organi ed apparati, con conseguenze altrettanto rilevanti sulla qualità della vita dei pazienti. L’esempio più eclatante riguarda le connettiviti, malattie che colpiscono il tessuto connettivo, presente in ogni organo del nostro corpo. Nel Lupus Eritematoso Sistemico, ad esempio, il rene può perdere la sua funzione di filtro del sangue o possono manifestarsi crisi epilettiche, ictus o episodi psicotici a causa degli effetti sul sistema nervoso centrale”.
Ancora, “la netta correlazione tra gravità della malattia e i costi economico – sociali, confermano Il forte impatto sociale delle malattie reumatiche, indicando come il controllo dell’attività di malattia, fin dal suo esordio, si tradurrebbe in un netto miglioramento della qualità di vita dei pazienti e in un notevole risparmio economico per la collettività.” Il prossimo corso si terrà a Vittoria, il 7 giugno, presso la Sala Mandarà, e concluderà il percorso formativo.