L’alto prezzo del rame ha causato anche un sempre maggiore interesse per il riciclaggio di questo metallo. In effetti il rame è molto adatto ad essere riciclato per almeno due motivi. Il primo è che esso ha una struttura chimico-fisica che lo rende capace di sopportare numerosi cicli di lavorazione senza che perda le su capacità meccaniche. Ma l’elemento fondamentale della convenienza del riciclaggio è che il rame ha alti costi di estrazione e bassissimi costi di riciclaggio, contrariamente a quello che avviene con altre sostanze come il vetro. Infatti il rame si presenta in natura con percentuali bassissima di rame puro all’interno della roccia, percentuali nell’ordine dell’1%. Ciò naturalmente comporta un grande utilizzo di energia nell’estrazione del metallo, oltre ad un impatto ambientale devastante.
Al contrario il riciclaggio non comporta alcuna difficoltà e nella maggior parte dei casi non c’è bisogno di sottoporre gli scarti di rame ad alcuna lavorazione prima dell’altoforno. Queste caratteristiche hanno indotto un manipolo di criminali a perpetrare innumerevoli furti del prezioso materiale tanto da indurre nella popolazione una sempre maggiore preoccupazione e di conseguenza una condivisione del fenomeno con la Polizia di Stato considerato che il furto di cavi di rame destinato alla distribuzione dell’energia elettrica rischia di paralizzare anche per mesi intere zone; il normale ripristino della distribuzione comporta, per l’appunto, sia notevoli costi per il gestore ma soprattutto lunghe attese e gravi disagi per la cittadinanza. Molte, infatti, le aziende zootecniche e agricole che pur di poter continuare a lavorare sono costrette ad affidarsi a dispendiosi generatori alternativi di corrente elettrica che permettono di sopperire alla mancanza di energia. Nella notte di ieri però gli uomini della Polizia di Stato del Commissariato di Comiso, che da lungo periodo svolge attente perlustrazioni alla fine di scongiurare i furti e ridurre il fenomeno assicurando alla giustizia i malfattori, hanno sventato l’ennesimo furto in territorio di Giarratana ai confini della provincia Ragusana. Ieri sera era stata individuata una auto che da alcune verifiche che erano state effettuate, era utilizzata dai ladri, notoriamente di etnia rumena, per recarsi sui posti per commettere i reati. La vettura, una Golf di colore blue, è stata vista alle ore 19:30 mentre con a bordo un soggetto già noto agli agenti si allontanava dal Comune di Comiso. L’autovettura sin dalle dieci della sera quindi veniva seguita a distanza dagli agenti di Polizia; nel frattempo venivano predisposti altri servizi con altri agenti di Polizia reperibili ed intervenuti al fine di bloccare l’eventuale azione delittuosa. In effetti l’auto, appena fuori Comiso, raggiungeva una altra macchina con altri uomini a bordo e tutti insieme si recavano in territorio di Giarratana. Li scendevano in contrada Donnamarina e facendo attenzione che non vi fosse nessuno nei paraggi, dopo aver controllato la zona e atteso pazientemente alcune ore, approntavano il necessario per commettere un furto di cavi di rame della rete di distribuzione dell’Enel. Dopo aver preparato alcune scale in legno che dovevano servire per raggiungere i cavi da tranciare si apprestavano ad iniziare il taglio. A quel punto, al fine di prevenire la commissione del reato ed evitare che la zona interessata potesse subire il distacco dell’energia elettrica, gli agenti operanti intervenivano facendosi notare. I ladri, quattro uomini, si davano alla fuga raggiungendo le auto che avevano portato sul posto ma lasciando ovviamente le scale ed alcuni attrezzi utilizzati per effettuar il taglio delle campate di rame. Nel frattempo gli altri agenti allertati erano giunti sul posto con altre auto e la Volante in servizio cinturando la zona dalla quale i ladri potevano darsi alla fuga. Uno di questi, il più anziano che nel frattempo era salito sulla Golf tentava di allontanarsi per primo dal posto ma qualche centinaio di metri, correndo sull’asfalto reso viscido dalla pioggia si andava a schiantare con il mezzo su un muro di recinzione della strada e veniva raggiunto dal secondo mezzo, una Renault Espace sul quale erano saliti gli altri tre ladri. Qui saliva velocemente a bordo del mezzo che continuava il tentativo di fuga dalla Polizia. La fuga di tutti e quattro durava però ben poco in quanto il mezzo giungeva ad un bivio ove era stato predisposto il blocco della strada da parte della Polizia e i quattro non potevano far altro che arrestare bruscamente il mezzo; riuscivano a malapena ad abbozzare un ennesimo tentativo di fuga a piedi ma non veniva dato loro neppure il tempo di scendere dal mezzo; venivano immediatamente bloccati tutti e quattro ma uno di questi abbozzava un tentativo di reazione subito sedato. Sull’auto venivano rinvenuti un paio di guanti isolanti e una cesoia notoriamente utilizzati per il distacco dei fili ed una corda anche questa utilizzata dai ladri per legare le matasse di cavi una volta tagliate dai pali. Gli arrestati sono stati condotti in Commissariato ed identificati in TRANDAFIR Marius Florin nato in Romania il 24.04.89 domiciliato a Chiaramonte Gulfi con precedenti di polizia per furto aggravato, sottoposto obbligo di dimora nel Comune di Chiaramonte Gulfi FELDRIHAN Nistor nato in Romania il 19.02.89 in Italia senza fissa dimora, di fatto domiciliato a Chiaramonte Gulfi con precedenti di polizia per possesso di arnesi atto allo scasso. SANDOR Ovidiu nato in Romania il 19.10.89 in Italia senza fissa dimora, sedicente; DOBRICA Florinel nato in Romania il 28.06.75 con precedenti di polizia per furto ricettazione ed arnesi atto allo scasso.