La colazione: la salute viene mangiando. La rubrica del dottore Federico Mavilla

Dott. Federico Mavilla

E’ un dato certo, noi italiani, anche in tempo di crisi, non rinunciamo al piacere di un caffè al bar. Per la gran parte degli abitanti della penisola, la prima colazione si fa al bar, ed è quasi un rito. Il primo caffè del mattino consumato in un locale, oltre a farci svegliare, è soprattutto un momento di socializzazione. Oggi si va nei bar per avere un’occasione per parlare di politica, della squadra di calcio, sfogliare il giornale, uscire per un attimo dall’ufficio, guardando in faccia i vicini di bancone o almeno il barista.

Del resto si sa che non esiste momento migliore per nutrire il corpo, farlo stare bene, quasi fosse a casa. Infatti è al mattino, che il nostro organismo, dopo una notte in cui è stato in continuo ‘movimento’, perennemente operativo, per assolvere alle funzioni vitali come quella respiratoria, cerebrale, circolatoria termoregolatoria, ecc.., necessita di assumere i nutrienti fondamentali per cominciare la nuova giornata lavorativa, di studio o comunque attiva. La colazione quindi è un vero e proprio biglietto da visita per cominciare nel modo giusto la giornata, oserei definirla un vero e proprio colazione ‘rito’.
Purtroppo, una buona percentuale di persone spesso arriva addirittura a saltarla. Comunemente ci si limita al caffè con cornetto consumati frettolosamente al bar prima di entrare in ufficio, per poi magari dover mangiare di nuovo dopo 5-6 ore un altrettanto frettoloso panino per pranzo e giungere, 6 ore dopo, a sera inevitabilmente super-affamati, chiudendo la giornata con una deleteria abbuffata per cena.
Saltare la colazione è una delle peggiori abitudini alimentari, che porta a lasciare a digiuno l’organismo fino a 16 ore (dalla cena al pranzo del giorno seguente). Il caffè bevuto frettolosamente al bar, magari con 3-4 bustine di zucchero e accompagnato dal cornetto (gustosissimo al palato ma non ottimale dal punto di vista nutrizionale) non bastano o non sono adatti a coprire questo fabbisogno, semplicemente perché offrono troppi carboidrati ‘semplici’ ad alto Indice Glicemico (zuccheri) ed una quota eccessiva di grassi (di cui una buona percentuale saturi).
Una soluzione per chi proprio non vuole rinunciare di tanto in tanto alle brioches, è provare la variante leggera dei cornetti con poco burro, o quella con farina integrale.
Quale sarebbe quindi la colazione ideale ? Ce ne sono molteplici, da quella ‘americana’ a quella inglese, ma io ritengo che quella italiana a cui siamo abituati fin da piccoli con latte e caffè (o cacao), o yogurt (scremato o parzialmente scremato) biscotti o fette biscottate con marmellata, un frutto o una spremuta di frutta potrebbe rappresentare proprio la colazione ideale per una persona comune.
Naturalmente questo tipo di colazione è difficilmente fattibile nel solito bar, dove la si consuma generalmente di fretta e magari in piedi. E’ buona regola prepararsela a casa al mattino, sedersi comodamente per 10 minuti e consumarla con calma. A chi controbatte sostenendo di ‘non avere abbastanza tempo perché bisogna scappare al lavoro, ritengo che non sarebbe in fondo un sacrificio impossibile mettere la sveglia 10 minuti prima del solito, impiegando tra l’altro lo stesso tempo speso al bar, risparmiando quei due euro e più che non fanno male alle tasche e soprattutto guadagnandone in qualità, benessere ed energia…

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