Ispica. “Dal divertimento alla patologia del gioco d’azzardo”. Seminario a cura della Vosdi e del Crav

gioco d'azzardo cravI giochi d’azzardo, anche nella nostra provincia, si diffondono a vista d’occhio nei tabaccai , nei bar e in vere e proprie sale da gioco, ed aumentano, con essi i giocatori che passano ore e ore , perduti in questa attività , sperando che la sorte prima o poi sia loro favorevole. Un circolo vizioso dal quale tanti non riescono più a uscirne.

Questa l’amara realtà emersa nel corso del seminario formativo rivolto ai volontari della VOSDI di Ispica e del Crav Coordinamento Ragusano Associazioni Volontariato, ai giovani e alle famiglie. La relatrice Giuseppina Terranova – psicologa- ha concluso il suo intervento affermando di non volere demonizzare il gioco ma sostenere un’ idea del gioco che sia ludica e formativa; che gioco è quello che rende le persone schiave al pari di una droga?

Il seminario si è tenuto presso l’aula magna del Liceo Statale “ G.Curcio” di Ispica con il sostegno del CSVE Centro Servizi Volontariato Etneo.

Paolo Santoro referente del CRAV ha evidenziato come il gioco d’azzardo prende origine da un’ instabilità mentale latente del giocatore, favorito dalla legalità del gioco a scopo economico e di guadagno per lo Stato. La crescente varietà dei giochi, basti pensare al lotto che da una periodicità settimanale è passato all’ estrazione dei numeri con intervalli di pochi minuti, causa dipendenza al pari dell’alcol e delle droghe.

La relatrice si è soffermata molto sulle difficoltà delle azioni di recupero delle persone affette da questo sintomo, sia per il poco interesse dei politici nell’affrontare il problema, sia per l’azione distruttiva del fenomeno che demolisce moralmente ed economicamente tutta la famiglia del giocatore che il più delle volte sceglie il suicidio quale ultimo rimedio liberatorio.

Carmelo di Benedetto – presidente VOSDI- si è soffermato sulla necessità di impegnare i volontari in un’opera d’ informazione dei rischi del gioco d’azzardo per i giovani. Questo momento formativo, organizzato su proposta dell’Associazione, vuole essere un primo momento di confronto per accendere i riflettori su un tema poco conosciuto e tenuto nascosto.

In un momento di forte crisi economica dove si è perso il lavoro, è facile ripiegare sul gioco investendo denari che sempre di più scarseggiano e rendersi inconsapevolmente disponibili, in pieno dramma patologico, a commettere reati pur di continuare a giocare.

Il gioco che diventa ossessione cessa di essere un gioco e diventa azzardo pericoloso per se e per la famiglia e gli amici che, loro malgrado, saranno coinvolti in termini sia economici che affettivi.

Cosa fare ? Intervenire prima che sia troppo tardi, con la prevenzione contro un gioco legale che uccide. E’ difficile, ma il volontariato vuole mettersi in gioco contro l’illegalità dello Stato che per fare cassa non interviene adeguatamente a sostegno dei giocatori fragili e patologici.

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