“L’archeologia in Sicilia tra le due guerre” è un convegno regionale che si terrà a Modica sino a sabato 7 giugno nella sala conferenze della Fondazione “Giovan Pietro Grimaldi”. I temi di una tre giorni ricca di interventi, relazioneranno tutti e nove i soprintendenti della Sicilia nonché docenti universali e archeologici di chiara fama, che chiuderà il ciclo della mostra “ I tesori di Modica tra le due guerre” la cui fruizione al Palacultura è prolungata sino al 31 luglio. Ad illustrare i contenuti di questo solido evento culturale, promosso dall’Assessorato regionale per Beni Culturali e dalla soprintendenza di Ragusa e patrocinato dal Comune di Modica, dal Consorzio turistico, dall’Ente Liceo Convitto, che si farà cura di pubblicare gli atti del convegno, la soprintendente, Rosalba Panvini, il presidente della Fondazione “G.P. Grimaldi” prof. Giuseppe Barone, e il Sindaco.
Presenti l’assessore alla Cultura, Orazio Di Giacomo, l’assessore al Centro Storico, Giorgio Belluardo, l’archeologa, Annamaria Sammito e il presidente della commissione bilancio, Luigi Giarratana.
La soprintendente ha spiegato che il periodo preso in esame è quello in cui sono state scoperte importanti in Sicilia, ma è rimasto un periodo oscuro ed è per tale ragione che il convegno cercherà di fare piena luce. Riferimenti importati sono le ricerche operate da archeologici del calibro di Paolo Orsi, Biagio Pace, Luigi Bernabò Brea, Giuseppe Agnello che coprono un arco temporale enorme e meritevole di essere analizzato e studiato.
Anche la famiglia Grimaldi di Modica ebbe un ruolo strategico nelle ricerche archeologiche all’inizio del ‘900, come ha sottolineato Giuseppe Barone, per non parlare del giovane allievo di Paolo Orsi, Salvatore Minardo, di cui ricorrono i cento anni dalla scomparsa.
Il periodo in causa è soprattutto ricco nel ventennio fascista che ebbe un ruolo fondamentale nella ricerca archeologica abbondantemente finanziata per scopi politici e in cui si saldò il rapporto tra la Scienza e il potere politico. Gli anni ’20 e ’30 sono stati particolarmente ricchi per lo studio dell’archeologia romana e la storia romana per le connessioni dirette con gli interessi del periodo fascista.
Quello che si apre è un convegno intrigante e assai affascinante.
Francesco Frasca Polara del Consorzio turistico informa che presto un bus navetta collegherà Modica centro con il parco archeologico di Cava Ispica a dimostrare l’interesse dimostrato per quest’area che va rivalutata.
“L’amministrazione comunale – commenta il sindaco Abbate – sostiene in pieno la ricerca archeologica. Annuncio che nel prossimo bilancio è inserita un voce che finanzia gli scavi a Cava Ispica con lo scopo di scoprire e far venire alla luce tutto quello che ancora manca. La ricerca della nostra storia antica e delle nostre identità sono valori assoluti che vanno alimentate e sostenute”.
Convegno regionale da domani a Modica.”L’archeologia in Sicilia tra le 2 guerre”
- Giugno 4, 2014
- 5:30 pm
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