La notizia dell’autorizzazione a nuove ricerche petrolifere nel territorio di Scicli ha colto impreparato, come sempre, anche perché inadeguato al ruolo, il sindaco di Scicli e i suoi sostenitori del Pd. Si può essere favorevoli o contrari alle perforazioni, ma resta insoluta una questione sul passato: il mancato percepimento di royalties per perforazioni che avvengono nella vallata dell’Irminio, a pochissimi metri dal confine tra Ragusa e Scicli, rispetto a sacche petrolifere che evidentemente
si trovano nel territorio di Scicli, e che fruttano un milione di euro annui, che la Irminio Srl versa al Comune capoluogo, senza che Scicli abbia alcun beneficio da ciò. Casi analoghi sono riscontrabili in Veneto, in Romagna, forse Lombardia, sicuramente in Val d’Agri, in Basilicata.
Per le royalties, l’art.19 DL 625/96, che le disciplina e le regola, dispone che il titolare di ciascuna concessione di coltivazione è tenuto a corrispondere annualmente allo Stato il valore di un’aliquota del prodotto della coltivazione pari al 7% della quantità di idrocarburi liquidi e gassosi estratta in terraferma.
I Comuni che ricevono i fondi delle royalties sono quelli appartenenti all’area del bacino petrolifero, in Val D’agri, ad esempio, i beneficiari sono stati definiti “comuni del comprensorio” da un Decreto Regionale ad hoc.
In Sicilia, un DR che indichi i “comuni del comprensorio”, oppure i “comuni del bacino petrolifero”, i cosiddetti beneficiari delle Royalties, non esiste? Il comune di Ragusa può cedere pezzi di privilegio economico per la collettività sciclitana senza troppi indugi. L’olio è sciclitano, il giacimento è sciclitano, e le royalties ragusane. È una filiera tronca, che parte dall’esplorazione in territorio di Scicli, continua con l’estrazione in territorio di Scicli e si spezza per le royalties prima di arrivare a Scicli, stranamente.
Per questo le liste civiche “Liberi e Concreti” e “Patto per Scicli” –annuncia il coordinatore Giovani Savà- propongono la nascita di una Class Action di cittadini che chieda al sindaco del Comune di Ragusa, la restituzione di quaranta anni di royalties indebitamente percepite solo dal Comune capoluogo.