Il componente del coordinamento cittadino del PD di Modica, Antonio Ruta, esprime le sue personali perplessità sull’esito del voto consiliare in materia di Liberi Consorzi. “Il progetto del Sindaco Abbate – spiega – sottoposto a verifica politica mediante l’iter di approvazione di una semplice mozione di indirizzo, non ha ottenuto i 20 voti che sarebbero necessari per l’approvazione della più importante delibera con la quale si dovrebbe avviare il reale processo di distacco di Modica dal Consorzio Ibleo. Non è bastato nemmeno emendare brutalmente la mozione del PD (sebbene questa fosse identica a quella della maggioranza) che è stata approvata con solo 18 voti”.
Per Ruta, quella di martedì scorso era una prova generale che ha certificato la mancanza di una vera maggioranza di governo cittadino. Ciononostante, la delibera approvata in consiglio prevede la creazione di una commissione composta da consiglieri e rappresentanti delle associazioni, un organismo che dovrà affiancare il sindaco nel percorso di interlocuzione con gli altri comuni del Val di Noto.
“Quest’ultima circostanza rappresenta una novità importantissima ed utilissima perché, proprio per la dimostrata fragilità dell’idea che sta alla base del Consorzio del Val di Noto, la commissione rappresenta lo strumento realmente legittimante, non tanto per il primo cittadino quanto per la città, nel processo che si intende avviare.
Perché questa legittimazione possa operare, tuttavia, io ritengo che la costituenda commissione debba essere composta dalle rappresentanze di tutti i consiglieri comunali, anche e soprattutto di quelli che non hanno votato la mozione, ed estesa a personalità politiche cittadine in grado di dare un importante contributo di esperienza ed una visione politicamente ampia delle questioni in campo. Penso all’on. Antonio Borrometi e al Sen. Concetto Scivoletto, che hanno preso parte al dibattito sui liberi Consorzi con idee tra loro diverse e per questo entrambe necessarie per un dialogo massimamente aperto e proficuo con gli altri comuni. Penso anche a Carmelo Ruta, Piero Torchi e Antonello Buscema, i primi tre Sindaci eletti direttamente dal popolo, i quali hanno vissuto in pieno il loro mandato e che, con i loro diversi stili e peculiarità, possono dare sostanza e laicità al percorso che Modica intende intraprendere.
Sono convinto che adesso, più che in altre occasioni, la tematica dei Liberi Consorzi non debba essere trattata con le logiche delle contrapposizioni di parte né debba essere ridotta ad una mera contesa elettorale o elettoralistica. Al contrario ritengo che occorre dare significato all’apertura emersa dalla mozione di indirizzo approvata dal consiglio comunale e dare valore aggiunto ad un organismo, arricchito di quelle personalità di cui ho parlato e di quelle che potranno essere individuate a maggior vantaggio di tutti, a dimostrazione che il pluralismo delle idee è un motivo di forza.
Viceversa ho il timore che la spinta verso una divisione manichea possa causare uno strappo interno al tessuto politico, economico e sociale della città ed indebolirne la credibilità all’esterno.
Quella sui Liberi Consorzi è una scelta rispetto alla quale non ci possiamo permettere atteggiamenti divisivi, di superiorità, di autoreferenzialità, di esclusivistica paternità”.