Dopo più di dieci anni dalla sua chiusura per restauro, Palazzo Bruno di Belmonte torna ad essere l’autorevole sede municipale della città di Ispica. La cerimonia di riapertura tenutasi ieri, sobria ma intensa per come il periodo e l’occasione richiedevano, è stata presieduta dal Ministro dell’Interno, onorevole Angelino Alfano, affiancato dal sindaco Piero Rustico, dal prefetto di Ragusa Annunziato Vardè e dal presidente del Consiglio comunale Giuseppe Quarrella. Dopo l’Inno d’Italia intonato dalla banda “Città di Ispica” diretta dal maestro Giannino Amore, l’onorevole Alfano, che era stato accolto da uno spontaneo e caloroso applauso della folla presente,
ha inaugurato questa riapertura in una cornice di grande eleganza dove il taglio del nastro “Tricolore” è stato reso più vivace dal sorriso di due bambini: Sirine Malel, di origine tunisina, e Salvatore Fronte, di origine italiana, insieme espressione dei sentimenti di apertura e di integrazione della città di Ispica. Successivamente, il Sindaco, il vicesindaco Cesare Pellegrino, il segretario generale Benedetto Buscema e il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Quarrella, hanno accompagnato il Ministro e il Prefetto nella vista del Palazzo. Giunti nella stanza del Primo Cittadino, il Ministro ha scandito la sua visita con un pensiero autografo riportato sul “Registro degli ospiti del Municipio” che testualmente afferma: «Oggi riapre un luogo di bellezza e grandezza; il luogo degli ispicesi: popolo fiero e laborioso!», dando così ufficialmente il via “alla vita
nel Palazzo”. Il sindaco Piero Rustico ha quindi fatto omaggio all’onorevole Alfano di alcuni testi sulla città di Ispica per poi proseguire la visita del Palazzo fino all’Aula consiliare, al secondo piano, dove attendevano il Ministro le autorità civili, militari e religiose insieme ad un pubblico numerosissimo. Qui la benedizione del Vicario foraneo con la quale ha affidato la città e i suoi amministratori alla protezione divina. A lui ha fatto seguito il sindaco Piero Rustico con il suo saluto grato e carico di soddisfazione nel quale ha affermato: «Ci ritroviamo oggi qui a scandire un momento di gioia e di orgoglio per la storia della nostra Ispica. La città festeggia la riapertura delle porte di questo bellissimo Palazzo espressione più alta dello stile Liberty della provincia di Ragusa e dell’intera Isola». Dopo un breve accenno alle origini del Palazzo voluto dalla famiglia Bruno di Belmonte e progettato all’architetto Ernesto Basile, il Sindaco ha ricordato che era «il 20 dicembre del 1975 quando, in queste stanze di grande fascino, viene stabilita la sede municipale della città di Ispica dopo che questa aveva acquistato i tre quarti del Palazzo e prima ancora che ne divenisse proprietaria totalmente». Il Primo Cittadino ha poi parlato della chiusura del Palazzo negli ultimi dieci anni per gli interventi di restauro. «Non sono stati anni facili – ha rilevato il Sindaco – quelli vissuti da questo edificio subito dopo la sua chiusura, quando qualcosa, improvvisamente, ne interrompe di fatto la prosecuzione dei lavori. Questa la situazione in cui versa il Palazzo all’atto del mio primo insediamento come Sindaco di questa città, il 24 maggio del 2005. Ricordiamo tutti bene qual era in quella data la sua situazione: “soffocato” da impalcature rimaste lì ferme a testimoniare qualcosa che di fatto ferisce la città. Il mio dovere di cittadino e il mio ruolo di Sindaco mi hanno da subito sollecitato, insieme all’Amministrazione, ad un impegno costante e determinante a sbloccare quella situazione stagnante». Il Sindaco con orgoglio ha poi aggiunto: «Il recupero del finanziamento e la ripresa dei lavori delle opere d’intervento strutturale ed estetico sono stati una prima vittoria della città, ma soprattutto della sovranità della legge sull’illegalità. Il ritorno oggi degli uffici comunali nel Palazzo più importante del nostro Comune, che degnamente lo rappresenta, è la meritata ricompensa per una città che tanto ha atteso e sperato… Quello oggi raggiunto è un risultato importantissimo mio personale, dell’Amministrazione, ma in modo particolare dell’intera città… ». Ecco, allora, l’orgoglio per il Sindaco e per la sua squadra amministrativa di aver lavorato negli anni ai fini del recupero e del portare a compimento questa importante opera per poterla riconsegnare, con soddisfazione, alla gente della nostra comunità. Il Primo Cittadino ha poi ringraziato, «sul piano personale e istituzionale, l’onorevole Ministro Angelino Alfano per avere accettato di presiedere questa cerimonia sobria, ma altamente significativa, e per avere voluto così dimostrare la sua personale vicinanza a questa comunità cittadina, vicinanza già sperimentata con il finanziamento per tre anni del progetto SPRAR “Madonna delle Grazie” che in questi giorni ha preso il via qui ad Ispica». La città in questo modo, ha continuato il Sindaco «potrà concretamente dimostrare la sua riconosciuta propensione alla solidarietà accogliendo in seno alla nostra comunità richiedenti asilo e rifugiati». Il pensiero del Primo Cittadino è andato anche alle vicissitudini dell’iter burocratico, iter seguito con impegno e determinazione per garantire la possibilità di avanzamento dei lavori del Palazzo, e all’impegno del progettista e direttore dei lavori, architetto Salvatore Tringali, dei tecnici e degli operai dell’impresa Cavarra «che di fatto hanno consentito di superare notevoli ostacoli, per riscoprire questo tesoro». Il Sindaco ha quindi concluso il suo intervento con il ringraziamento sentito ai «carissimi concittadini; all’onorevole Nino Minardo e alle altre autorità politiche; al signor Prefetto e alla altre autorità civili; ai colleghi sindaci presenti; alle autorità militari, al Vicario foraneo; agli assessori, al Presidente del Consiglio comunale e ai Consiglieri comunali; ai sindaci miei predecessori» che con la loro presenza hanno attribuito un significato istituzionale a questa giornata particolare per la nostra città. Egli si è quindi rivolto con rinnovata gratitudine al Ministro Angelino Alfano, che con la sua presenza ha dato grande valore a questo evento, invitandolo ad intervenire e sottolineando che quella odierna è stata la prima volta in cui, in maniera ufficiale, un Ministro dell’Interno della Repubblica è stato presente nel nostro comune, motivo ulteriore per cui il ringraziamento è sentitamente vivo.
Il Ministro dell’Interno ha quindi preso la parola per il suo saluto dicendosi felice di poter «testimoniare una vicinanza istituzionale a questa bellissima comunità e una vicinanza personale al Sindaco di Ispica, persona in gamba e capace di centrare gli obiettivi che si prefigge di raggiungere».
Il Ministro ha poi riferito: «Quando il Sindaco nella sua stanza mi ha proposto di scrivere una dedica in ricordo di questa giornata e di questo splendido Palazzo, ho scritto una frase in cui sono citati quattro aggettivi che si addicono alla circostanza: la bellezza e la grandezza di questo Palazzo, la fierezza di renderne ancora viva la memoria e la laboriosità di un popolo che ha contribuito a ricostruirlo e che anche nelle difficoltà sente questa fierezza».
L’onorevole Alfano rivolgendosi al Primo Cittadino ha sottolineato che lui, con questa occasione, ha metaforicamente posto l’ultima pietra di quest’opera quindi, «di fronte a tante incompiute, festeggiamo un’opera compiuta… perché anche in momenti di crisi bisogna avere l’apertura di cuore per accogliere gesti positivi… e noi amministratori dobbiamo dire grazie ai cittadini se hanno tale apertura». Il Ministro si è dimostrato anche attento a voler evidenziare il pregio della sala consiliare in cui si trovava rilevando con ammirazione che «la parte adibita al Consiglio è pari a quella a disposizione del pubblico che qui vuole essere per condividere le sedute e le scelte del Consiglio. Quindi, in un rapporto alla pari, Amministratori e cittadini insieme a condividere le scelte per la città». Il Ministro ha colto l’occasione per ricordare che la nostra nazione ha il dovere di ringraziare la Sicilia che in questo momento ospita il 34% degli immigrati presenti in Italia e subisce il 97% degli sbarchi, motivo per cui «noi come siciliani meritiamo un grazie… come lo merita Ispica che ha aperto la città ai richiedenti asilo e rifugiati aderendo al progetto SPRAR». Egli ha anche ricordato che «sono stati finanziati i lavori del sesto, settimo e ottavo lotto dell’autostrada Siracusa / Gela e ciò grazie anche all’impegno dei Parlamentari nazionali e regionali oggi presenti qui e al sindaco Piero Rustico al quale – ha tenuto a precisare il Ministro – intendo dedicare una considerazione personale e istituzionale perché posso testimoniare che mai una volta è venuto a trovarmi al Ministero o in Parlamento per chiedere una cosa per sé. Egli ha sempre chiesto per la sua comunità. È questo l’esempio di un amministratore che serve il popolo senza servirsi del popolo». Palesemente soddisfatto, l’onorevole Alfano, infine, ha concluso il suo intervento affermando: «Grazie per avermi invitato. Sono venuto con gioia e il vostro sorriso e la vostra gioia di oggi mi confermano nella scelta che ho fatto».
Con la cerimonia tanto voluta dal sindaco Piero Rustico e da lui resa istituzionalmente rilevante con l’invito a presenziare rivolto al Ministro dell’Interno, la città di Ispica ha inteso recuperare un pezzo della sua identità. Come ha concluso nel suo discorso il Primo Cittadino «La storia di Palazzo Bruno di Belmonte fa parte della memoria collettiva che noi ispicesi vogliamo proteggere e conservare attraverso una buona cura del nostro patrimonio comune. Noi vogliamo vivere il presente e, se possibile, anche parte del futuro per dare valore e significato alla nostra storia che troverà casa anche nel rinnovato Palazzo Bruno di Belmonte».