La ex lo rifiuta, lui la perseguita. Denunciato 62enne ragusano

volante_poliziaUna telefonata al 113 nel pomeriggio di mercoledi: una donna chiede aiuto e l’intervento della Polizia segnalando di essere stata percossa ed ingiuriata dal suo ex fidanzato nei pressi del luogo di lavoro, in via   Carducci, a Ragusa. Sono le 16.30 circa, infatti, quando una 46enne ragusana viene avvicinata da un 62enne ragusano, incensurato, col quale aveva intrattenuto una storia durata circa 8 anni che ha avuto termine  dal 2010. L’uomo si appostava nei pressi del luogo di lavoro, aspettava che la donna uscisse dal sito, la avvicinava, le chiedeva ancora di tornare insieme, lei rifiutava ma l’uomo stavolta la strattonava , la schiaffeggiava e la minacciava gravemente: analogo rituale si era ripetuto altre volte ma la donna stavolta decide di chiedere aiuto e chiama la Polizia.

Subito accorsi, i poliziotti riuscivano a fermare l’uomo mentre tentava di allontanarsi da via Carducci e lo bloccano.  La donna è agitata ed impaurita: ai polizotti racconta di non poterne più. Nonostante si siano lasciati da qualche anno, da quest’anno il ragusano è diventato insistente, non si arrende al fatto che la stessa non abbia intenzione di intrattenere rapporti sentimentali con lui e vuole spiegazioni.
La vittima vive in uno stato costante di ansia: ha cambiato abitudini di vita; ha persino pensato di parcheggiare la propria vettura lontano dal luogo di lavoro e camminare a piedi. Sperava così di dissuadere il suo stalker facendogli credere di non trovarsi lì, ma inutilmente stante che l’uomo ogni mattina percorre ripetutamente la via Carducci, sia in macchina che a piedi, proprio davanti all’edificio ove lavora lo stalker.
Pur rifiutandosi di farsi refertare, stavolta la donna decideva però di sporgere querela presso l’Ufficio Denunce della Questura: ai polizotti raccontava di essere stata anche minacciata di morte, gravemente ingiuriata e diffamata, oltre che percossa davanti ad alcune persone, ancora in corso di identificazione da parte degli uomini dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico. L’uomo veniva così deferito alla locale Autorità Giudiziaria per i reati di percosse, minacce aggravate, ingiuria e diffamazione.

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