“Non vogliamo fare parte di quanti, soprattutto amministratori, in questi giorni ritengono di essere massimi esperti di viabilità, perché riteniamo che alcune questioni strettamente tecniche debbano essere affrontate soltanto tecnicamente. Anche per questo motivo abbiamo atteso un tempo congruo, una settimana, per tentare di dare il nostro contributo”. lo sostiene il consigliere comunale di Sel, Vito D’Antona, facendo rilevare come il ruolo di consigliere comunale non può esimerci dall’ascoltare i cittadini, rilevando come il comune denominatore è il disagio e le proteste per scelte ritenute sbagliate e la voglia di indicare a chi deve decidere soluzioni alternative e tutte da provare.
” Riteniamo, in primo luogo – aggiunge l’esponente politico di Modica – che il problema della chiusura del ponte non ha precedenti nella storia recente della città e il fatto che coinvolge tutti i quartieri e tutti i cittadini che quotidianamente devono muoversi e per un periodo lungo non può essere affrontato con improvvisazione e senza un disegno complessivo per la cui realizzazione sembrerebbe necessario avvalersi di professionisti esperti, senza nulla togliere agli Assessori coinvolti che potrebbero, per il tipo di problematica, non possedere le competenze giuste.
E allora, sarebbe opportuno che venissero valutate, e magari provate e monitorate, altre soluzioni rispetto alle scelte fatte fino ad oggi e che la gente ci sottopone quasi unanimamente: perché non provare a ripristinare, con i dovuti accorgimenti, il doppio senso di circolazione nel corso Umberto, perché non invertire il senso di marcia in Via Vittorio Veneto, perché non istituire il doppio senso di circolazione in Viale Medaglie d’oro, perché non pensare a corsie preferenziali per le linee urbane degli autobus, con un loro incremento e mediante una adeguata campagna di sensibilizzazione che scoraggi il ricorso all’auto privata per muoversi in città; e ancora, che c’entrano gli interventi nella zona di Piazza Libertà e di Via S. Giuliano con la chiusura del ponte. Discutibile inoltre, se dovesse rispondere al vero, avere deciso di non fare tenere le tradizionali bancarelle della festa di San Pietro, senza prima valutare siti alternativi e diversi rispetto al passato, previa gli opportuni confronti. Riteniamo che a queste domande, che sono dei cittadini esasperati dalle fatiche quotidiane dovute agli spostamenti in città, l’Amministrazione ha il dovere di rispondere al più presto”.