E’ soddisfatto il Partito Democratico di Vittoria per l’approvazione del bilancio in Consiglio comunale. Il segretario, Francesco Cannizzo, in particolare ha voluto per ringraziare per il senso di responsabilità i consiglieri di maggioranza(Pd, Incontriamoci e Il Megafono). “Grazie alla loro presenza (fino alle quattro del mattino in aula) – dice – si è consegnato alla città un bilancio approvato entro i termini di legge e, soprattutto, si potrà accedere alla richiesta di circa 18 milioni di euro, che consentirebbe di pagare i debiti del Comune ai numerosi fornitori e creditori. Ciò costituirebbe una vera boccata d’ossigeno. Che tradotto vuol dire: liquidità alla classe imprenditoriale del tessuto vittoriese e non solo.
A questo punto è opportuno esprimere una valutazione politica. In Consiglio comunale è stata certificata la malafede della minoranza, oggi maggioranza, meglio conosciuta come mappazzone. Vera accozzaglia di opportunismo politico.
Nonostante si siano determinati palesi incongruenze rispetto alla proporzionalità della composizione delle varie commissioni, i gruppi consiliari che sostengono l’Amministrazione Nicosia hanno fornito i nomi dei consiglieri che comporranno i suddetti organismi. Purtroppo, la macedonia politica di cui sopra ha disatteso la proporzionalità. Rispetto agli altri punti posti all’ordine del giorno, si è registrato un fuggi fuggi generale. È enorme la contraddizione presente all’interno di una siffatta aggregazione politica. I gruppi consiliari che sostengono la Giunta Nicosia hanno condiviso un emendamento al bilancio proposto da Sel, in virtù del fatto che sposa i principi cardine della sinistra, quali l’uguaglianza e la giustizia sociale. In seguito, i consiglieri che sostengono l’Amministrazione Nicosia hanno votato contro gli emendamenti presentati dalla destra. Sel, invece, si è espressa favorevolmente.
Il colmo dei colmi si è registrato alla votazione finale del bilancio. Allorché Sel ha abbandonato l’aula consiliare insieme ai gruppi di destra (Fratelli d’Italia, Ncd e Udc). Posso arrivare a comprendere l’atteggiamento di totale chiusura della destra. Non posso giustificare il comportamento dei consiglieri di Sel, i quali hanno presentato un emendamento al bilancio (condiviso con i consiglieri del Pd), salvo poi astenersi sul voto finale.
Sel ha intrapreso un percorso di forte ambiguità e di assoluto traccheggio. Sono convinto che le riflessioni che hanno negato un riavvicinamento al centrosinistra e al governo della città vadano ricercate proprio nelle contraddizioni del gruppo dirigente di Sel. Quando la politica diventa strumentale e si basa sulla personalizzazione piuttosto che sui contenuti programmatici causa un grave nocumento alla collettività.
La consigliera Garafolo (Sel), nel corso della seduta consiliare, ha asserito che le tasse si pagano quando sono eque. Con tutta evidenza, il pensiero berlusconiano ha fatto breccia anche tra i vendoliani.
In buona sostanza, le fortissime contraddizioni regnano sovrane nella grottesca aggregazione politica che contrasta il legittimo governo della città.
La verità è che i consiglieri di Sel, votando con la destra, hanno tradito il mandato ricevuto dai cittadini. Il Pd, dal suo canto, con coerenza, rispettando il voto dei vittoriesi, ha sempre cercato il dialogo e il confronto politico con Sel.
Ora Sel si è assunta storicamente una grave responsabilità politica. I cittadini lo ricorderanno al momento del voto”.