“Che le cose a Scicli, a livello politico, siano davvero sfuggite di mano a tutti l’avevamo capito ma che ci fosse la necessità di discutere a porte chiuse di argomenti su cui la cittadinanza chiede a gran voce trasparenza sinceramente no”.
Il Movimento 5 Stelle fa chiaro riferimento alla seduta del Consiglio Comunale del 26 giugno scorso quando “si è consumato l’ennesimo atto di leggerezza nei confronti di un Paese che non merita questo andazzo. È chiaro a tutti che non esiste alcun dialogo fra l’amministrazione e il Consiglio e lo dimostra il fatto che il sindaco Susino si sia dovuto recare in Commissione Sanità a Palermo con un documento di proposta per il riordino sanitario a Scicli vecchio di un anno (giugno 2013)”.
“Forse qualcosa siamo riusciti a smuoverla tramite il nostro ultimo comunicato che denunciava le reiterate assenze dal civico consesso di alcuni consiglieri tanto che ieri sera l’aula consiliare registrava il “tutto esaurito” ma non ci aspettavamo che questo diventasse luogo per un “regolamento” di conti fra alcuni consiglieri a causa di un’intervista rilasciata in questi giorni ad un giornale locale.
Infatti, così come previsto da regolamento, le porte del civico consesso si sono chiuse e noi, insieme a tanti cittadini presenti, siamo stati invitati ad accomodarci fuori interrompendo, ovviamente, anche le riprese video. Pur non essendoci nulla di anomalo rispetto alla normativa, l’argomento evidentemente è di spinosa importanza tanto da essere trattato a porte chiuse. Purtroppo lo svolgimento dell’accaduto lascia l’amaro in bocca e fa pensare, legittimamente, che ci sia tanto ed anche troppo da nascondere.
Vabbè che i panni sporchi si lavano in casa ma quando la verità è sotto gli occhi di tutti dovrebbe esserne innegabile l’evidenza. Non riusciamo a comprendere con quanta leggerezza si usi la minaccia di querela a forma di deterrente. Un giornalista ricerca la verità e quando scrive ha sicuramente tutto il materiale necessario a supporto di ciò. Non molto tempo fa il giornalista Paolo Borrometi (autore del pezzo incriminato) è stato malmenato. Ad oggi non si conoscono le motivazioni, gli esecutori ed i mandanti del vile gesto ma una cosa è ben chiara: sicuramente Borrometi “ha dato fastidio” a qualcuno.
Anche noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di fare informazione e rendere edotta la cittadinanza sulle alchimie politiche che pervadono il nostro territorio. La confusione è tanta ma noi, nei limiti della legalità, pretendiamo trasparenza e onestà morale da chi quotidianamente prende decisioni che avranno importanti ricadute sulle nostre vite.
Sono questi argomenti che non vanno affrontati con leggerezza ma non vanno nemmeno trattati nella segretezza di un’aula consiliare lasciando intendere che ci sia qualcosa da nascondere.
A conclusione dell’accaduto, senza attendere che il pubblico rientrasse in aula, la seduta consiliare è stata rinviata al 3 luglio con ancora 2 punti importanti da trattare (trivellazioni petrolifere e liberi consorzi). È legittimo pensare, quindi, che la trattazione di argomenti personali è più importante di quelli che coinvolgono l’intera città. Attendiamo che le altre forze politiche e l’Amministrazione prendano una posizione e condannino questi atteggiamenti di reiterata leggerezza facendo anche luce e chiarezza su quanto sta accadendo a Scicli”.