Un anno fa era stato assolto dall’accusa di guida in stato di ebbrezza, ma la Procura della Repubblica gli aveva contestato un nuovo reato e più grave: omissione di soccorso e fuga. Per Rosario Sortino, 46 anni, modicano, all’epoca dipendente comunale, è arrivata stavolta la condanna a tredici mesi di reclusione inflittagli dal giudice unico del Tribunale di Ragusa, Elio Manenti. Il 24 dicembre del 2008 aveva investito con l’auto di servizio, una Fiat Punto condotta da una donna modicana, I.S., ma aveva proseguito la marcia nonostante la conducente l’utilitaria fosse rimasta ferita. I fatti si verificarono intorno a mezzogiorno, in Via Risorgimento, quando l’uomo, che era, come si diceva, alla guida di un mezzo municipale, non si era fermato allo stop, provocando l’incidente.
Un paio d’ore dopo fu rintracciato dalla polizia municipale a casa e sottoposto ad alcoltest con le conseguenze che ne derivarono, la denuncia e il processo durante il quale il difensore, l’avvocato Salvo Maltese(che lo ha patrocinato anche stavolta), fece emergere che l’uomo, rimasto scioccato dall’incidente, aveva proseguito la marcia fino a casa dove i familiari gli avevano somministrato una dose di vino preparato, secondo antiche usanze, per superare la paura e l’ansia, e quindi per tale motivo era risultato positivo agli esami clinici. A seguito dell’assoluzione, però, il pubblico ministero rilevò che non era stato contestato al Sortino il reato più grave e trasmise gli atti ai propri uffici per valutare, appunto, l’ipotesi di omissione di soccorso per non avere ottemperato all’obbligo di fermarsi e prestare aiuto alla donna ferita. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a due anni di carcere.