Violenza sessuale nel carcere di Modica. No del Gip alla remissione in libertà dei due agenti

carcere

Il giudice per le indagini preliminari di Ragusa, Claudio Maggioni, ha rigettato le istanze di scarcerazione presentate dai difensori dei due agenti di custodia arrestati lo scorso 18 giugno dai Carabinieri della Compagnia di Modica e poi ammessi ai domiciliari. A.L., 45 anni, originario di Rosolini, difeso dall’avvocato Nino Savarino del Foro di Siracusa, e F.C., modicano, 45enne, difeso dagli avvocati Ignazio Galfo e Iwan Pediglieri del Foro di Modica, restano in restrizione nelle rispettive abitazioni in attesa del processo di Riesame che sarà fissato nei prossimi giorni.

I due martedì scorso era comparsi davanti al Gip Maggioni e si erano difesi strenuamente dalle pesanti accuse che sono state loro contestate fornendo le rispettive versioni dei fatti che si sarebbero verificati quando erano in servizio nel carcere di Modica Alta(struttura solo per uomini). Sono accusati di violenza sessuale aggravata e spaccio di sostanze stupefacenti durante le ore di lavoro. L’indagine, scaturita dopo che un detenuto extracomunitario, trasferito da Modica a Ragusa, riguarda un periodo compreso tra maggio 2012 e marzo 2014. La presunta vittima si era confidata, infatti, con un agente del posto. Pare che i due Agenti pretendessero prestazioni sessuali da diversi detenuti presso il carcere di Modica, con la minaccia di fare trovare della droga tra gli effetti personali del “ristretto”. Inoltre, i due agenti di custodia avrebbero introdotto all’interno dell’istituto di pena dosi di hashish che avrebbero ceduto, pare gratuitamente, ai detenuti consenzienti con altri beni che non avrebbero altrimenti potuto ottenere facilmente(cibo, scorte di sigarette, tabacco, ecc.). Li avrebbero “agganciati” in palestra, in infermeria e anche sotto la doccia. Sarebbero cinque le presunte vittime.

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