Chiusura Pediatria al “Maggiore” di Modica. I Consiglieri D’Antona e Cavallino interrogano l’Amministrazione

I  Consiglieri Comunali  Vito D’Antona, di Sel, e Tato Cavallino, del Pd,  intervengono sulla chiusura del Reparto di Pediatria dell’Ospedale Maggiore di Modica a causa di problemi collegati con la disponibilità di personale medico.  “Rilevato, dichiara D’Antona, che una decisione del genere, se confermata, rappresenterebbe un gravissimo colpo alla sanità nel comprensorio modicano, provocando un disservizio all’utenza;  Ritenuto, infatti, che il reparto si trova a servire, in generale, i comuni di Modica, Scicli, Ispica e Pozzallo, nonché quelli del versante orientale della provincia di Siracusa;
Rilevato, in particolare, che il reparto risulta in queste settimane particolarmente importante e strategico in rapporto ai continui sbarchi di immigrati, di cui molti bambini;
Preso atto, inoltre, che la chiusura del ponte Guerrieri e il disagio per l’attraversamento della città per raggiungere la struttura ospedaliera di Ragusa determinerebbe un ulteriore disservizio;  Visto che la decisione, prosegue nell’interrogazione D’Antona, pare sia stata assunta dai vertici dell’Asp senza alcuna interlocuzione con l’Amministrazione Comunale, la quale, peraltro si è dotata da mesi di una commissione mista Comune – Asp proprio per affrontare le tematiche della sanità a Modica;
Ritenuto, infine, che occorre che l’Asp, se confermata la decisione, ritorni su suoi passi e provveda urgentemente a revocare la chiusura del reparto e ad individuare la soluzione al problema in tempi rapidissimi; lo stesso Chiede all’Amministrazione Comunale e all’Asp di Ragusa di adoperarsi, ciascuno per le proprie competenze, per revocare eventualmente tale decisione e di individuare la soluzione per la riapertura in tempi brevissimi”.

Stessi toni, quelli utilizzati da Tato Cavallino, che chiede cosa stia facendo realmente il sindaco di Modica per la sanità a Modica. “Da quanto detto in campagna elettorale la nostra città sarebbe dovuta diventare il punto di riferimento sanitario ibleo, così come comiziava Abbate, perché Modica da troppo tempo sul piano sanitario è stata relegata in un angolo!
Le notizia di oggi purtroppo, ovvero la chiusura di pediatria al Maggiore di Modica, conferma che da più parti c’è disattenzione, superficialità e soprattutto poco interesse a difendere il nostro territorio ed il diritto alla salute. Da una parte il Sindaco che continua a fare tavoli tecnici con l’Asp, con la commissione paritetica sulla sanità e questo fa presupporre che sia a conoscenza delle numerose carenze all’Ospedale Maggiore di Modica, come la mancanza di alcune attrezzature sanitarie, di personale e così via; dall’altra c’è una deputazione regionale iblea assente o forse anche un po’ sorda che assiste inerme alle scelte dissennate della regione che hanno messo in crisi l’erogazione sanitaria.
Intanto dai continui incontri con l’azienda sanitaria il risultato tangibile di cui disponiamo oggi è che pediatria ha chiuso con il forte dubbio che non sappiamo se mai riaprirà; che la tac non ha funzionato per molti mesi causando un disservizio notevole e così via, un pronto soccorso inadeguato e carente, che si regge solamente grazie all’ alto senso del dovere dei medici, degli infermieri ed ausiliari che vi lavorano. Il Sindaco è la massima autorità sanitaria in città per questo si deve rendere protagonista presso la Regione Siciliana per far valere le nostre ragioni. Il Sindaco Abbate abbia la stessa celerità che ha avuto per avviare l’istituzione del “suo” libero consorzio per il quale in pochi giorni ha incontrato i colleghi degli altri comuni, in modo da dare immediate risposte ad un problema che certamente interessa più di ogni altra cosa perché stiamo parlando di salute pubblica.
La chiusura di pediatria è un fatto grave e non deve assolutamente passare sotto silenzio, è un reparto a cui si riferisce un vastissimo bacino d’utenza e dev’essere in tutti i modi salvaguardato e riaperto a costo di azioni eclatanti. Sig. Sindaco, onorevoli deputati regionali si mettano da parte i colori politici e si faccia scattare l’orgoglio forte, deciso e unitario, non si dimentichi che il diritto alla salute rappresenta uno dei diritti fondamentali della persona, diritto che ne riconosce la dignità, che deve essere salvaguardato soprattutto attraverso l’azione dei pubblici poteri. Garantire a tutti l’accesso ai diritti fondamentali, mettere nelle condizioni tutti di poterne fruire in eguale misura e tutelare i soggetti deboli e marginali ed in questo caso i bambini”.

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