Modica, interrogatori di garanzia per la presunta baby gang dei telefonini

andrea reale

Interrogatori di garanzia ieri mattino per i quattro giovani, tre marocchini e un modicano, colpiti lo scorso primo luglio da ordinanza di applicazione di misura cautelare, con le accuse di spaccio di sostanze stupefacenti, anche a minorenni, estorsione in concorso degenerata in rapina aggravata. Ahmed Tami, 21 anni, finito ai domiciliari, Ahmed Chagar, di 24 anni, e Mohamede Taouli, 22 anni, marocchini, e Giovanni Salsetta, modicano di 20 anni, gli ultimi tre con l’obbligo di presentazione, sono comparsi davanti al Gip del Tribunale di Ragusa, Andrea Reale, assistiti dagli avvocati Giovanni Favaccio e Vincenzo Iozzia, davanti al quale si sono difesi, ammettendo solo una lite poiché una delle parti lese non voleva saldare un debito contratto con una quinta persona di Modica.

Hanno negato ogni altro addebito sostenendo che erano i denuncianti a cercare di vendere i loro telefonini per recuperare il denaro da consegnare al creditore. Secondo l’accusa, Tami si sarebbe reso responsabile di spaccio di marijuana, con l’aggravante di avere ceduto marijuana a un minore di 18 anni, e, in concorso con gli altri adolescenti, responsabili di estorsione in concorso degenerata in rapina aggravata poiché, per procurarsi un profitto ingiusto, prima con minaccia e poi con violenza, si rivolgevano ad altri giovani minorenni, costringendoli a consegnare loro soldi e telefoni cellulari di ultima generazione. Le ordinanze furono eseguite dai Carabinieri della Stazione di Modica che sulla base delle indagini avrebbero accertato che Ahmed Tami, in marzo e aprile avrebbe ceduto a marijuana ad un minorenne e, in un’occasione, incontrandosi con quest’ultimo, lo avrebbe accusato di essere il responsabile di un asserito suo arresto e, pertanto, gli avrebbe dovuto consegnare circa 200 euro per le spese legali, minacciandolo con schiaffi per indurlo alla dazione. Il giovane indagato ha ammesso l’episodio degli schiaffi per non per questi motivi. Nelle prossime ore il Gip deciderà se accogliere le richieste dei difensori circa eventuali provvedimenti meno afflittivi.

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