“E’ la follia, è tutta colpa nostra. Calpesto queste spiaggie da 63 anni, è stata ed è un paradiso e non dobbiamo permettere la distruzione con le trivellazioni. Calpestiamo oro, oro in superficie con la bellezza dei luoghi ad alta vocazione turistica e non da sfruttamento petrolifero”, a parlare così Carlo Cartier, l’attore e regista modicano che ha partecipato alla manifestazione “No Triv” tenutasi sabato scorso sulla spiaggia di Sampieri. Tanti i rappresentanti di istituzioni (sindaci ed amministratori), associazioni e movimenti che hanno dato la loro adesione partecipando in numerosi all’appuntamento.
Con lo slogan “Da Palermo a Sampieri, via dalla Sicilia i petrolieri”, il lungo corteo ha percorso la spiaggia della borgata dal lungomare Miramare all’ex Fornace Penna con un momento commemorativo sul lungo dove sono stati “raccolti” i corpi senza vita dei 13 immigrati del tragico sbarco del 30 settembre dello scorso anno. Per loro una rosa ciascuno a ricordo di morti assurde. In tutti, durante la manifestazione, si sono chiesti se il mare ibleo deve essere da “favola blu o da incubo nero”. Il dissenso alle perforazioni è stato ed è unanime. Il circolo “Il Carrubbo” di Legambiente ha già presentato delle osservazioni nel procedimento di valutazione di impatto ambientale su attività di perforazioni le cui richieste sono depositato alla Regione. Una di queste è che “l’area di ricerca, il lato nord orientale, si trova ad una distanza inferiore alle cinque miglia nautiche dalla costa; ciò collide con la legislazione nazionale”.