Il colmo di questa vicenda è che tra le persone raggiunta dalla sanzione per alta velocità fosse un povero extracomunitario, reo, forse, solo di avere sognato di guidare una fiammante Ferrari. Eppure gli sono state notificate le multe per eccesso di velocità. La polizia stradale è, comunque, riuscita a ricostruire i fatti ed ha scoperto che tre automobilisti ai quali piaceva pigiare sull´acceleratore, per evitare decurtazioni punti e ritiro patente, a seguito di infrazioni per eccesso di velocità commesse con appunto con una “Ferrari”, avevano dato luogo a false attestazioni:
i 3 sono stati quindi denunciati. La Polizia Stradale di Vittoria, diretta dal Sostituto Commissario Francesco Vona, coordinata dal Dirigente della Sezione di Ragusa, Vice Questore Aggiunto Gaetano Di Mauro, a seguito di una articolata indagine, ha proceduto alla denuncia dei 3 soggetti, ovvero il titolare di autosalone della provincia di Caltanissetta, il rappresentante legale ed un socio di una ditta avente sede in provincia di Ragusa, che, per eludere il pagamento della tassa automobilistica di una “Ferrari” ed evitare il ritiro di patente di uno dei soci della ditta ragusana, utilizzatore del bolide, per varie infrazioni al codice della strada, hanno fornito false attestazioni all’Agenzia delle Entrate ed agli organi di polizia stradale.
Le false attestazioni alla Polizia Stradale sono state fornite a seguito di notifiche di infrazioni per eccesso di velocità rilevate attraverso il sistema Tutor nei tratti autostradali di competenza dei comuni di Reggio Emilia, Frosinone e Parma.
L’indagine parte dal ritiro della patente, disposto dalla Prefettura di Parma, per la durata di un mese, nei confronti di un immigrato residente in provincia di Ragusa, per aver superato il limite di velocità di oltre 40 km orari in territorio di Parma, a bordo di una “Ferrari F 430”, così come accertato dalla Polizia Stradale di Reggio Emilia attraverso il sistema Tutor che ha immortalato la “Ferrari” al casello autostradale di Modena (foto).
L’immigrato, sentito a verbale dalla polizia Stradale di Vittoria, asseriva di non essere mai stato a Parma né tantomeno di aver condotto vetture di quel tipo.
Gli agenti accertavano che l’uomo era un dipendente della società ragusana, della quale uno dei soci aveva in uso proprio quel Ferrari. Verificavano, pertanto, attraverso la banca dati, che lo stesso veicolo era stato sanzionato per eccesso di velocità anche nelle province di Frosinone e Modena.
Dall’acquisizione dei documenti esibiti in quelle circostanze, rilevavano che a Frosinone erano stati forniti, ancora a sua insaputa, i documenti dell’immigrato mentre a Modena i documenti del socio della ditta ragusana, utilizzatore della Ferrari. Gli agenti accertavano che i documenti dell’immigrato esibiti ai due Comandi erano quelli che il medesimo aveva presentato alla ditta al momento dell’assunzione.
Ulteriori indagini, espletate all’Agenzia delle Entrate, facevano emergere che la “Ferrari”, nel periodo in cui erano state rilevate le infrazioni, era stata dichiarata dal titolare dell’autosalone tra i mezzi in suo carico ma non circolanti, motivo per cui, era stato pagato un diritto fisso annuale di 1,55 euro a fronte della tassa annuale automobilistica di mille 252 euro prevista per le vettura in circolazione. Nei confronti dei tre, come accennato, è scattata la denuncia penale per falso e per truffa nei confronti dello Stato alle Procure presso i cui comprensori sono state presentate le false attestazioni.