Nelson Mandela: Niente come tornare in un luogo rimasto immutato ci fa scoprire quanto siamo cambiati.

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Nelson Mandela, morto il 5 dicembre dello scorso anno, generando grande commozione e solidarietà in tutto il mondo, se fosse ancora vivo compirebbe oggi 96 anni. Negli ultimi decenni era diventato il più condiviso simbolo di impegno per la democrazia e la pace, e dal 2009, per decisione unanime dell’assemblea generale dell’ONU, si tiene ogni anno il Nelson Mandela Day proprio in occasione del giorno di nascita di Mandela. Già da molti anni prima della sua morte, Mandela era diventato il simbolo più condiviso dell’impegno per la pace e per la democrazia, in un tempo in cui trovare leader ammirati unanimemente è diventato impossibile. Quello che un tempo era stato Gandhi anche in termini di sentire comune associato ai progressi della pace e della libertà, a cavallo di questi millenni è diventato Nelson Mandela per quello che aveva ottenuto in Sudafrica contro l’apartheid, straordinario e anacronistico regime di segregazione razziale.
Mandela era nato il 18 luglio 1918 nel villaggio di Mvezo, nel Sudafrica sudorientale. Dopo aver studiato giurisprudenza, si impegnò nella lotta politica contro la discriminazione della popolazione nera sudafricana, opponendosi al regime di apartheid instaurato nel 1948 dal governo razzista del National Party. Incarcerato all’inizio degli anni Sessanta, passò 27 anni in prigione e venne liberato solo nel 1990, lavorando poi al processo di transizione democratica che lo portò a vincere le elezioni con l’ANC nel 1994. Dopo un mandato da presidente, terminato nel 1999, Mandela si dedicò soprattutto all’impegno umanitario attraverso la fondazione che porta il suo nome.

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