Accusato di associazione mafiosa esterna. Il sindaco di Scicli si difende

Il sindaco di Scicli, Franco Susino, resta al governo della città. Non si dimette anche se si trova nel pieno di una “bufera” per l’inchiesta giudiziaria in capo alla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania che lavora da tempo su presunte infiltrazioni mafiose al Comune di Scicli. Anzi, stamattina, nella sala giunta del primo piano del palazzo municipale, ha incontrato la stampa con la presenza del suo legale di fiducia, Cesare Borrometi, e dell’avvocato Bartolo Iacono che ha ricevuto, nei giorni scorsi dalla giunta municipale l’incarico a difendere l’ente sciclitano nella costituzione di parte civile dopo gli arresti di cinque presunti affiliati di una cosca mafiosa catanese e la denuncia di altre sei persone per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso nell’ambito del sistema rifiuti in città e dell’affissione dei manifesti elettorali.

Il primo cittadino raggiunto nei giorni scorsi da un avviso di garanzia per il reato 416 bis, ad apertura della conferenza stampa, ha letto una nota con la quale ha spiegato i motivi della decisione di non dimettersi. “Se si trattasse solo di me e se fosse davvero utile a Scicli, vi assicuro che non avrei problema alcuno a rassegnare le mie dimissioni oggi stesso – ha detto – anzi, proprio perchè sono del tutto sereno riguardo alle indagini in corso che mi vedono coinvolto, l’essere libero dalla carica e dallo sfibrante tasso polemico che il restare in carica comporta, sarebbe, per conto mio, una condizione auspicabile di ulteriore serenità”. Susino ha spiegato anche le sensazione di questi giorni: “io e le persone che condividono il percorso di salute pubblica intrapreso in questo comune da quale mese, ci troviamo a vivere una condizione di cittadella assediata – ha detto – fra gli assedianti vi sono proprio coloro che hanno prodotto le criticità dalle quale è assolutamente necessario uscire il primo possibile”. Ed è andato oltre definendo “avvoltoi” coloro i quali ne hanno chiesto le dimissioni: “agli stessi che determinarono il naufragio della sindacatura del mio predecessore ed agli avvoltoi occasionali che a loro si accociano, piacerebbe ripetere questa esperienza – ha continuato – la differenza fra me ed il mio predecessore è che io ho individuato un gruppo di volonterosi che, oltre le divisioni politiche, incuranti della pioggia di fuoco e fango, hanno guardato non tanto alla mia persona quanto alla necessità assoluta di uscire dagli scogli”. Alla conferenza hanno assistito i consiglieri che lo stanno sostenendo dal gennaio scorso e gli attuali amministratori: “a loro ho chiesto se se la sentissero di continuare in questa traversata del deserto – ha concluso Susino – tutti abbiamo convenuto che la cosa più importante consiste nel ripristinare condizioni di trasparenza, di ordine, di efficienza nella macchina distrutta che abbiamo trovato. Confidiamo sul fatto che la storia renderà giustizia ai sacrifici che stiamo sostenendo”. A spiegare l’estraneità ai fatti per il quale il sindaco sarebbe indagato sono stati gli avvocati Cesare Borrometi e Bartolo Iacono. Il primo ha tenuto a precisare che nulla può essere detto del contenuto dell’interrogatorio di venerdì mattina negli uffici della Dda etnea mentre il secondo, con dati alle mani, ha spiegato che il primo cittadino sarebbe totalmente estraneo alle procedure di assunzione dei quattro ex dipendenti della ditta Ecoseib di Giuseppe Busso extra-capitolato e che, anzi, Franco Susino avrebbe chiesto il licenziamento, avvenuto, ponendo all’apice della gestione del servizio di raccolta dei rifiuti un dirigente con la qualifica di alta professionalità e che avrebbe negato il pagamento di somme alla Ecoseib fuori ai reali conteggi per lavoro realmente eseguito. Iacono ha riferito pure che l’inchiesta partirebbe dal 2008. Oggi, intanto, qualche ora dopo la conferenza stampa il Partito Democratico ha ribadito “di essere portatore di un mandato elettorale alternativo a quello di Susino e purtuttavia di non essersi sottratto all’impegno verso un auspicabile risanamento finanziario dell’ente e di ripristino e garanzia della legalità, laddove potrebbe la stessa essere stata macchiata. Nel merito di talune affermazioni del Sindaco Susino, circa l’approvazione ed il sostegno da parte di tutti i consiglieri e gli assessori che lo sostengono, alla sua volontà di proseguire nel mandato amministrativo,”ribadiamo che il Partito Democratico, nella recente riunione Coordinamento cittadino, ha ritenuto di rimandare decisioni in merito alla delicata questione, ad avvenuto chiarimento delle posizioni accusatorie a carico del sindaco e delle conseguenti decisioni che lo stesso avrebbe potuto assumere, per limitare il coinvolgimento della città nelle vicende giudiziarie personali. Ne’, tantomeno, ci risultano iniziative in tal senso dei consiglieri PD”. Dunque alla prima data utile il Partito Democratico nel corso della prossima settimana riunirà i propri organismi per assumere le decisioni del caso che, comunque, non potranno essere che coerenti con il mandato elettorale e con le scelte politiche ed etiche perseguite.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa