Modica Calcio. “Giocare per la vita.” Un viaggio della speranza tinto di “rossoblu”

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“Giocare per la vita”. Questo il titolo della notizia apparsa sul sito internet “RAI”, notizia trattata durante il telegiornale delle 20.00 dall’omonima emittente televisiva nazionale riguardante la vicenda dei tre immigrati sbarcati il primo febbraio nelle nostre coste e della realizzazione del loro sogno di poter giocare nel Modica Calcio. La notizia è stata già trattata da altre diverse testate giornalistiche locali e nazionali come La Repubblica, e da altre emittenti televisive locali e non come Sky. Dal barcone alla prima squadra, la realizzazione di un sogno per Lamin, Louis e Sadibou, ancora increduli di esser arrivati fin qui. Dal “viaggio della speranza” ad aspettarli una nuova vita ricca di “avventure rosso-blu”, avventure che per una volta riescono a mettere in evidenza un aspetto dell’immigrazione spesso messo da parte a causa delle ormai numerosissime notizie negative che si ascoltano e leggono riguardo tale fenomeno, ed è l’aspetto dell’INTEGRAZIONE. Volendo utilizzare le parole del presidente Pietro Bellia, il Modica Calcio è una grande famiglia e c’è spazio per tutti. Si assiste quindi alla trasformazione di uno scetticismo iniziale in totale gioia nel vedere questi ragazzi destreggiarsi così bene col pallone. Lamin, Loius e Sadibou riescono subito ad attirare l’attenzione di tutti durante l’amichevole organizzata dalla Società. Presenti quel giorno oltre il presidente Bellia ed il suo vice Failla, il duo Schiavo-Filicetti. I quattro, una volta vista la partita, furono subito convintissimi nell’ingaggiare in squadra i 3 ragazzi, viste le diverse e buone qualità mostrate sul campo di gioco. Inutile descrivere a parole la gioia provata dai 3 ragazzi una volta appresa la bellissima e inimmaginabile notizia! E’ straordinario poter assistere alla realizzazione di tale sogno proprio all’interno della realtà modicana. “Dobbiamo essere orgogliosi per questo oltre che pieni di soddisfazione” dichiara Sebastiano Schiavo ai microfoni de “La Repubblica”, ed è effettivamente così che tutti noi modicani e non dobbiamo sentirci. Il Modica Calcio è riuscito a far tornare il sorriso sulle labbra a questi 3 giovani ragazzi, che nulla hanno di diverso da noi, ma che fino a qualche mese fa lottavano per la loro sopravvivenza. Lamin, chiamato ormai da tutti Virgilio, durante una chiacchierata ci racconta la forte paura provata durante il viaggio in barca in mare aperto, in quanto è decisamente impossibile sapere se si riuscirà a sopravvivere o meno: “Partiamo con la consapevolezza di poter morire da un momento all’altro. In mare aperto la barchetta può capovolgersi improvvisamente”. Inizialmente infatti i tre ragazzi lasciarono le coste del loro paese su di una piccola barchetta per poi ritrovarsi dopo due giorni di navigazione, assieme a tanti altri profughi, su di una barca più grande della marina militare italiana. E’ stato proprio lì che Lamin rincontrò Louis. Entrambi provengono dal Gambia e si conoscono da diverso tempo. Amavano spesso organizzare diverse partitelle a calcio fra amici, ma si ritrovavano sempre a giocare contro. Adesso invece avranno modo di poter giocare assieme in una vera squadra di calcio! Dopo la presentazione ufficiale alla Stampa di giorno 24 Luglio a Casa Modica, tutti e tre infatti il 28 Luglio andranno in ritiro con la squadra, nonostante ancora l’iter burocratico necessario presso la Lega Nazionale Dilettanti per poterli schiare in una gara ufficiale sia lungo. Sadibou invece non conosceva ne Lamin ne Louis. La sua storia è davvero difficile, ha 16 anni ed ha perso da diversi anni il padre, morto all’età di 42 anni a causa di una malattia. Sordo da un orecchio a causa dell’ira del secondo marito della madre che lo picchiava continuamente, decide di prestare lavoro per un signore del suo villaggio, Mousa. Mousa era un tassista. In Gambia quasi nessuno ha un mezzo di trasporto proprio e molti utilizzano dei “taxi-autobus” per spostarsi. Sadibou si occupava di far salire e scendere le persone da questi mezzi. Mousa colpito dalla forza di volontà del ragazzo, ed essendo a conoscenza dei maltrattamenti che aveva subito, decise di pagargli la quota per partire in barca verso il “viaggio della speranza”. Tutti e tre i ragazzi hanno dichiarato di aver viaggiato nel barcone con un centinaio di persone, in pessime condizioni, e di aver pagato 1000 dollari come quota per la partenza. Ma come ogni bella favola che si è soliti raccontare, anche questa ha un lieto fine. I ragazzi infatti si sono ben integrati nella casa famiglia in cui attualmente vivono, e si sono subito trovati a loro agio con tutta la squadra e lo staff del Modica Calcio che continuano incessantemente a ringraziare per la grandissima opportunità che gli è stata data. “La nostra vita ha inizio adesso, la nostra casa è qui” dichiara Louis, estremamente grato alla Società. Ma la cosa più bella di tutto ciò è che quanto è stato raccontato questa volta non è una favola, ma è pura realtà. Volendo concludere con le parole di una famosa colonna sonora Disney, “I sogni son desideri di felicità…tu sogna e spera fermamente, dimentica il presente, e il sogno realtà diverrà”!

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