Sentenza definitiva. La Cassazione ha confermato le condanne nei confronti dei vittoriesi Andrea Arcerito di 34 anni, e Gianluca Pardo, 35 anni, arrestati nei 2008 dalla Squadra Mobile di Ragusa e dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Ragusa, insieme a Davide Avola di 39 anni, poichè erano stati ritenuti responsabili di tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco, aggravati dall’aver commesso il fatto al fine di agevolare la realizzazione degli scopi dell’associazione mafiosa di appartenenza (Stidda).
Le misure restrittive furono susseguenti a quelle a suo tempo operate, per lo stesso presupposto,
nei confronti di Vincenzo Latino e Giuseppe Doilo, nell’ambito del più ampio procedimento “Final Game”, furono emesse dal Gip presso il Tribunale di Catania, Laura Benanti, e costituivano l’epilogo dell’attività info-investigativa avviata a seguito del tentato omicidio di Giovanni Antonuccio, avvenuto il 12 maggio 2008, già leader del gruppo vittoriese riconducibile a Cosa Nostra, tramite la quale è stato possibile chiarire gli scenari in cui l’attentato maturò ed il movente che ebbe a generarlo, ma per il quale furono poi assolti e condannati solo per reati minori nel senso che il Gup derubricò il reato di tentato omicidio in lesioni gravi. Pardo ebbe una pena di tre anni e due mesi per detenzione di armi e furto mentre Arcerico fu condannato a tre anni per gli stessi reati. Avola, dal canto suo, aveva avuto inflitti tre anni e quattro mesi per tentato omicidio ma non era ricorso in Cassazione.L’episodio fu definito dagli inquirenti, uno dei più cruenti dopo la “strage di San Basilio” sempre a Vittoria, del 1999.