Il Tar Catania dovrà pronunciarsi su un ricorso presentato da alcuni titolari di esercizi pubblici di Marina di Ragusa che chiedono l’annullamento dell’ordinanza sindacale numero 651 del 19 giugno scorso che regolamenta le emissioni sonore. Impianti spenti, in sostanza, all’una di notte tutti i giorni tranne il sabato, che deroga fino alle 2. La polemica sulla movida negata finisce quindi dinanzi ai giudici amministrativi. Il ricorso, come si evince dalla delibera con cui il Comune affida la difesa dell’ente all’avvocato Sergio Boncoraglio, è stato presentato dai titolari delle ditte Underground di Santamaria Antonio, Sunrise di Dipasquale Sara, Made in Sun (legale rappresentante Antonio Frasca),
Food e Service di Thomas Battaglia, la C&C di Mario Contarino. I ricorrenti chiedono che il Tar sospenda intanto l’ordinanza attraverso un decreto. Chiesta anche la sospensiva per tutti quei documenti, inclusi quelli della Questura e della Prefettura, che hanno poi determinato la decisione dell’amministrazione. «Le società, tutte titolari di esercizi commerciali di attività di somministrazioni di alimenti e bevande in Marina di Ragusa – si legge nella determina di costituzione in giudizio da parte del Comune – lamentano che l’ordinanza emanata dal sindaco, in materia di contenimento dell’inquinamento acustico, ai fini della tutela della salute pubblica e dell’ambiente, comporta un danno immediato e irreparabile per l’avviamento degli esercizi commerciali, per i rispettivi fornitori e per il correlato mercato del lavoro derivante dal flusso di turisti e vacanzieri». La querelle sulla movida si trascina ormai da anni, senza che si sia mai riusciti a trovare una soluzione di equilibrio. Nell’estate del 2012 la protesta dei commercianti che, contro l’ordinanza del sindaco Nello Dipasquale, apposero cartelli ai loro locali con la scritta “Vendesi”. Lo scorso anno le proteste per gli eccessivi controlli da parte delle Forze dell’Ordine. Adesso, però, i commercianti hanno deciso di “rompere” con il Comune, chiedendo l’intervento del Tar. È di questi giorni la notizia di un provvedimento del Tar di Palermo sulla base di analoga richiesta da parte dei commercianti del capoluogo siciliano. Il Tar Palermo ha sospeso l’ordinanza del sindaco Orlando, ma occorrerà capire meglio quali siano i presupposti giuridici. Comunque il pronunciamento sul “caso” di Ragusa potrebbe arrivare in tempi assai brevi. Due giorni fa, il Tar di Parma si è pronunciato in merito all’istanza di sospensiva avanzata da alcuni esercenti del comparto di via D’Azeglio, popolare via di locali nel centro della città di Verdi. Il Tribunale amministrativo ha confermato l’impianto dell’atto amministrativo, in questo caso una delibera del consiglio comunale, inclusi gli orari di stop alla musica.
E a proposito di intrattenimento, polemiche le opposizioni sul cartellone delle iniziative estive. Giorgio Mirabella di Idee per Ragusa scrive in una nota: «Da ciò che ho potuto constatare e che mi è stato riferito, ad eccezione di qualche evento, la maggior parte ha avuto un seguito piuttosto ridotto, ossia non c’è stato un considerevole afflusso di pubblico e comunque questo cartellone, per interesse, al momento non è riuscito a varcare i confini comunali». Elisa Marino del gruppo misto parla di «andamento altalenante che non soddisfa nessuno».