Ragusa, bilancio comunale, presentati 214 emendamenti

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Una guerra di cifre e di sigle, con una partita politica interna tutta aperta e un’opposizione che si differenzia ma non molla. Il Bilancio di previsione 2014 passerà alla storia come il più impegnativo, almeno sotto il punto di vista dei tempi, del Comune. Ben 214 emendamenti ai quali, in tempi record, gli uffici hanno dato i pareri. Qualcuno soltanto del movimento 5 stelle, altri il Pd, una valanga il resto delle opposizioni. Il Movimento Città, come ha dichiarato il proprio rappresentante in consiglio, Carmelo Ialacqua, non ne ha presentati. Un bilancio perfetto? Tutt’altro.

Per Ialacqua non serve presentare emendamenti occorre ritirare il bilancio e riscriverlo daccapo. In un documento, Città attacca frontalmente l’amministrazione, della quale tuttavia vuol far parte con una solida rappresentanza. E qui andiamo alla partita politica interna citata in premessa. Dopo il “fuoco amico” di Partecipiamo, adesso è Città a sparare a zero contro il bilancio. Rilievi che, al di là dell’aspetto contingente, sembrano gettare luce sulla discussione per l’ingresso in giunta dei due movimenti. Due assessorati ciascuno e due ai 5 stelle. Ma andiamo ai rilievi di Città. Il primo riguarda i tempi, addirittura il movimento se lo aspettava tra febbraio e aprile, anche se in verità entro quella data nessun comune siciliano aveva ancora aperto la “pratica”. Città lamenta una mancanza di confronto con i cittadini. L’unico rilievo tecnico riguarda l’utilizzo delle royalties che, secondo il movimento, doveva servire «per contribuire a rilanciare economia locale ed occupazione». Nessuna considerazione sulla gestione delle risorse né interventi mirati sui capitoli. Sulla questione delle roylaties gli interventi si sprecano. Anche la Cna chiede un incontro al sindaco Piccitto. In realtà questi fondi sono sempre finiti nel calderone del bilancio, anche quando i bilanci erano floridi e con possibilità di grandi manovre per permettere politiche strutturali. Quest’anno vi sono somme in più, che servono a coprire il mancato introito della Tasi che, a Ragusa, differentemente da quanto avviene in quasi tutta Italia, non si paga. L’altra sigla non per tutti comprensibile è la Tari, tariffa sui rifiuti. Da quest’anno non c’è discussione alcuna da fare: i costi del servizio devono essere coperti interamente dai cittadini. La legge è chiara. E così c’è stata la necessità di alzare, per 1,2 milioni di euro, la tassazione. L’unica via per ridurla è fare una differenziata seria, e al momento i numeri sono lontanti nonostante il capitolato con la ditta Busso parli di ben altre percentuali minime da raggiungere. Tra i tanti emendamenti, va segnalato quello del consigliere Giorgio Massari del Pd. Un cambio di dicitura di un capitolo che va al di là del dato tecnico. Nell’ambito dei servizi sociali, inserire il “Reddito di cittadinanza”. Una battaglia cara ai pentastellati, che Massari propone come “provocazione” in senso costruttivo. L’idea è quella di inserire in quel capitolo le somme necessarie per avviare percorsi di avviamento lavorativo. Al momento qualcosa di simile già è stata avviata dall’amministrazione, ma si vuole dare un carattere più stabile. Oggi e domani altre due sedute. Il clima si preannuncia rovente.

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