La Squadra Mobile e il Servizio Centrale Operativo- ha eseguito il fermo di sette egiziani, Mhammed El Bahlawan, 29 anni, Alee Nassar 29 enne, Ahmed Hassen 45 anni, Himed Dawed, 25 anni, Sherif Mostafa El Tagan, 31 anni, e Ahmed Harafi, 29 enne in quanto si associavano con altri soggetti presenti in Egitto al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di extracomunitari. I 7 avrebbero portato in Italia 295 migranti, tra i quali 100 minori, approdati giovedì sera a Pozzallo
I FATTI
Alle 2.46 del 31 luglio scorso la nave mercantile “Pusan” riceveva dalla MRCC di Roma notizia di portarsi in soccorso ed assistenza di un natante in difficoltà. Alle 9.56 veniva avvistata l’imbarcazione in difficoltà e alle 10.18 iniziavano subito le operazioni di trasbordo dei clandestini con il recupero di complessivi 295 migranti di varie nazionalità. Quest’ultima operazione terminava alle operazioni alle 11.12.
ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA
Le operazioni di sbarco al porto di Pozzallo venivano coordinate dal Funzionario della Polizia di Stato della Questura di Ragusa responsabile dell’Ordine Pubblico. A tali operazioni partecipavano 30 Agenti della Polizia di Stato ed altri operatori delle Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’Asp per le prime cure.
Completate le fasi di assistenza e identificazione da parte dell’Ufficio Immigrazione della Questura, i migranti venivano ospitati al C.P.S.A. di Pozzallo.
Contestualmente all’arrivo dei migranti a bordo della nave, l’Ufficio Ordine Pubblico della Questura di Ragusa traferiva centinaia di ospiti presenti al centro di Pozzallo al fine di permettere l’ingresso degli altri appena sbarcati.
Il lavoro dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato è molto complesso e deve essere espletato in tempi ristretti così da permettere un immediato invio degli ospiti in strutture d’accoglienza.
Nel frattempo è previsto l’arrivo di una petroliera con a bordo 358 migranti di varie nazionalità.
I migranti verranno trasferiti a bordo di aerei charter in altre strutture del nord Italia.
LE TESTIMONIANZE
La testimonianza di un capo famiglia siriano:
A seguito di grossi problemi nel mio paese sin dal 2012, quello stesso anno, temendo per la nostra l’incolumità ho trasferito il mio nucleo familiare in Egitto inviando prima la moglie ed il figlio .
Ricongiunta la famiglia, e stabilitici nella citta di *********, trovavo lavoro come rappresentante farmaceutico e farmacista. Qui la vita non era facile in quanto per problemi politici i siriani non erano ben visti. Stessa difficolta, veniva riscontrata per trovare un’abitazione in affitto, tant’è che dovevo cambiare spesso.
Tramite FaceBook, e precisamente su di una pagina dedicata ai rifugiati siriani nel mondo, venivo a conoscenza della possibilità di raggiungere l’Europa, illegalmente, pertanto tramite il social network, chiesi un numero di telefono per contatti che mi furono forniti… omissis
Il 12 luglio u.s. chiamai al numero detto e qui, la persona che rispose e a cui chiesi le modalità per la traversata, mi riferì che occorrevano 2700 dollari Usa a persona e che i bimbi erano compresi nel prezzo. Lo stesso riferiva inoltre che c’era da attendere stante i pressanti controlli da parte della Polizia egiziana pertanto sarebbe stata sua cura richiamarmi.
Il 21 luglio successivo, ricevetti una telefonata sempre dallo stesso uomo il quale mi riferiva i raggiungere ********* e precisamente sul lungomare.
Raggiungevo il posto unitamente alla mia famiglia, composta da mia moglie, due figli minori, mia madre, mio cognato e qui, l’uomo con cui avevo preso contatti, ci allocava in un appartamento.
Alle ore 04.00 del giorno successivo, sempre lo stesso uomo ci riferiva di tenerci pronti per la partenza che sarebbe avvenuta alle ore 10.00, e nel contempo prelevava i soldi che avevamo preparato.
Gli egiziani erano armati di grossi coltelli ma non ci hanno mai picchiato o ferito.
Nell’allontanarci dalla costa, notavo altre lance, circa 6/7, navigare anch’esse in direzione mare aperto con a bordo altre persone destinate al viaggio verso l’Europa.
Indico ancora che, durante questa breve traversata, venivamo privati dei telefoni cellulari. Raggiungevamo dopo circa 5/10 minuti una grossa barca in legno di circa 18 metri, con già a bordo l’equipaggio, composto da egiziani, ove venivamo trasbordati. Anche le persone trasportate nelle altre lance da me indicate, affiancavano il grosso scafo e qui imbarcati.
A bordo della grossa barca da me indicata, a fine trasbordi, contavo pressappoco 180 persone di varia etnia.
La stessa cominciava la sua navigazione che durava tutta la notte sino alle ore 12.30 del giorno successivo quindi 23 luglio quando affiancavamo e trasbordavamo su di una grossa nave in ferro carica di altri clandestini che riconoscevo tra l’altro per etnia siriana, egiziana e sudanese.
La barca in ferro rimaneva in attesa ancora per circa 2 ore quando venivano ancora imbarcati altri clandestini di etnia siriana, circa 35, giunti con un’altra barca.
Udivo distintamente uno dell’equipaggio parlare con il proprietario della barca, che riceveva precise istruzioni circa il numero dei clandestini da imbarcare, e precisamente 300 in quanto, dato che questa barca era destinata a raggiungere le coste italiane e non, come solito, farsi raggiungere in mare aperto dai soccorsi, un numero minore di trasportati, non avrebbe fatto rientrare il predetto proprietario, della perdita dell’imbarcazione. Pertanto la barca veniva fatta navigare, per circa tre giorni, parallelamente le coste egiziane, in attesa di imbarcare altri clandestini per appunto raggiungere il numero prefissato.
Aggiungo che le persone trovate già imbarcate, destinate a raggiungere le coste italiane, erano a bordo già fa circa 10 giorni, anch’essi in attesa del completamento del carico.
Io, nonché le persone imbarcate con me lo stesso giorno, abbiamo trascorso a bordo di questa nave in ferro esattamente sette giorni, ma, nel corso dei predetti sette giorni non siamo stati raggiunti da nessuna imbarcazione in quanto udivo distintamente telefonate intercorse tra un membro dell’equipaggio e persone a terra presumibilmente facenti parte dell’organizzazione di traffico di emigranti, che alcune barche, erano state bloccate alla loro partenza dalla polizia egiziana pattuglianti la costa.
Non riuscendo a completare il carico, il comandante della nave ci chiedeva 50 euro procapite, affinchè, anzichè continuare ad attendere eventuali ed ulteriori clandestini, si sarebbe diretto immediatamente verso le coste italiane”.
LA CATTURA
Le indagini condotte dagli investigatori durate 22 ore continuative, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione, considerato che dopo il fermo iniziano tutte le fasi processuali particolarmente complesse.
BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA
Sino ad oggi, solo nel 2014 sono stati arrestati 87 scafisti dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato e sono in corso numerose attività di collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane (coordinate dal Servizio Centrale Operativo) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste del nord Africa a quelle Italiane.
httpv://www.youtube.com/watch?v=TSkt8g-pI5o&feature=youtu.be