Una delle richieste che frequentemente i pazienti affetti da patologie prostatiche fanno al proprio medico o allo specialista urologo è se esiste anche una scelta specifica di cibi per curare l’ingrossamento della prostata.
E’ inutile negare che, in effetti, tutte le manifestazioni che caratterizzano quella che viene definita la sindrome del ventunesimo secolo, la sindrome metabolica, e cioè l’aumento del giro vita, dei livelli di colesterolo e trigliceridi, la pressione alta, la diminuzione della produzione di testosterone (l’ormone maschile), lo sviluppo di diabete di tipo 2 e dell’obesità viscerale, sono responsabili anche dell’ingrossamento della prostata (iperplasia prostatica benigna, IPB).
La sintomatologia tipica con cui la patologia prostatica si manifesta sono i disturbi delle vie urinarie, il bisogno frequente di minzione specie notturna e la riduzione del getto delle urine che potrebbero essere aggravati da una disfunzione erettile (DE) e da problemi sessuali. Perché e in che cosa la sindrome metabolica influisce nella IPB, ma anche nella DE? Vari studi hanno confermato che è l’infiammazione cronica sia di tipo sistemico (ossia che coinvolge tutto l’organismo) sia particolarmente accentuata sulla prostata che insieme influiscono sulla evoluzione della patologia prostatica.
E’ bene chiarire però subito che la cura dell’Iperplasia prostatica benigna non può prescindere dalla terapia farmacologica , ma per quanto riguarda la componente infiammatoria un ruolo fondamentale è svolto anche dall’alimentazione, in particolare da alcuni alimenti tampone che possono aiutare e lenire gli stati infiammatorie a non favorire l’aumento del giro vita e della glicemia. Occorre innanzitutto impostare una dieta, concordata con uno specialista o un nutrizionista, che preveda un giusto rapporto fra Omega-3 e Omega-6, la riduzione degli zuccheri, dei grassi totali, degli acidi grassi saturi e polinsaturi a vantaggio non solo di un miglioramento dei livelli del colesterolo ma anche dei disturbi urinari e della disfunzione erettile.
Ecco il perché utilizzare in quanto ricchi di Omega-3 e con effetto antinfiammatorio, il pesce (pesce azzurro, olio di pesce e crostacei), la crema di riso integrale, l’olio extravergine di oliva e di riso; fra le verdure le carote, la zucca, le zucchine, il cavolo, il finocchio, la cicoria, le rape e le radici in genere. Per quanto riguarda la frutta, è bene preferire le mele o le pere cotte non zuccherate. Sarebbe meglio, invece, limitare (o evitare) i cibi contenenti gli Omega-6 perché agiscono come co-fattori negli stati infiammatori della prostata: fra questi le carni fresche e conservate, i salumi e gli insaccati, le uova, i fritti, i dolci e le bevande zuccherate, i formaggi grassi e le farine raffinate.