Quattro medici dell’Ospedale Busacca di Scicli indagati dalla Procura della Repubblica di Ragusa. L’indagine è scaturita dopo la morte, del 2013, di un 64enne cardiopatico, operato per un’ernia ipermagna e deceduto dopo una settimana circa. Il nosocomio non dispone di Rianimazione. L’allora commissario dell’Asp di Ragusa, Angelo Aliquò, dispose una serie di ispezioni dalle quali sarebbe emersa l’inadeguatezza dei locali, operatori che si recavano, ad esempio, in sala operatoria attraverso il giardino, l’uso improprio della sala operatoria dove venivano effettuate operazioni anche complesse in assenza di Rianimazione.
Nel reparto di chirurgia si entrava in sala operatoria attraverso il giardino e se qualcosa andava storto, il paziente doveva essere trasferito in un’altra struttura perché non c’era Rianimazione. Da qualche giorno, il neo manager, Maurizio Aricò, ha chiuso le stanze che ospitano i dieci posti letto di Chirurgia, rimane solo l’ambulatorio. Una scelta che segue a una perizia pesantissima della procura di Ragusa che non solo ha alzato il velo sulle condizioni strutturali dell’ospedale ma ha sollevato dubbi sull’attività dell’intera équipe chirurgica composta dal primario e tre medici.
Il Gip, nel frattempo, aveva disposto una perizia dalla quale è emerso che “il padiglione I del presidio ospedaliero, in atto, presenta caratteristiche tecniche che non consentono lo svolgimento di attività di chirurgia” e, inoltre, l’unità operativa di Chirurgia allocata nel padiglione I “allo stato attuale non è in grado di garantire gli standard di sicurezza e assistenza”. Gli indagati sono quattro chirurghi del reparto chiuso e un anestesista.