Adiconsum Ragusa. “Ritardo consegna bagagli a causa dello sciopero bianco in aeroporto”, cosa fare?

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I passeggeri che hanno subito danni a causa dello sciopero bianco dei lavoratori di terra dell’aeroporto di Fiumicino potranno chiedere il risarcimento danni che riterranno senza dover sottostare ad alcun limite massimo. Infatti, se é vero che la Convenzione di Montreal prevede che la responsabilità del vettore é limitata a circa 1.164,00 euro, é altrettanto vero che esiste altra disposizione, che consente, in alcuni casi, la non applicazione di tali limiti.

É quanto prevede la stessa Convenzione di Montreal laddove prevede che il predetto limite non si applica nel caso in cui “il danno deriva da un atto o omissione del vettore, dei suoi dipendenti o incaricati, compiuto con l’intenzione di provocare un danno o temerariamente e con la consapevolezza che probabilmente ne deriverà un danno”. Quanto previsto dalla norma é proprio quanto accaduto a Fiumicino nei primi giorni di agosto e i fatti sono notori.
Adiconsum invita, quindi i passeggeri a contestare, perché illegittime, eventuali offerte risarcitorie formulate invocando il predetto limite e a non accertare eventuali offerte risarcitorie irrisorie o non congrue. L’associazione invita altresì i passeggeri a richiedere tutto quanto da loro subito per danni patrimoniali (per le spese non previste sostenute) e non patrimoniali da vacanza rovinata.
Adiconsum ricorda, che sin dall’inizio dei disservizi, sta raccogliendo le proteste dei passeggeri ai fini di garantire loro tutela. L’associazione è disponibile a tutelare i consumatori per presentare la raccomandata di reclamo, che va presentata entro 21 giorni dal ricevimento del bagaglio, e qualora la richiesta di risarcimento non dovesse soddisfare il consumatore si può procedere con la conciliazione paritetica. Infatti la compagnia Aerea Alitalia ha sottoscritto un protocollo con l’Associazione dei consumatori per l’attivazione della procedura della conciliazione paritetica per tutti gli eventi critici che non sodisfano a pieno il consumatore. Tale procedura è l’alternativa al contenzioso giudiziario, che oltre ad essere a costo zero per il consumatore, diminuisce i tempi di risoluzione della controversia.
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