Modica, indagini sull’atto incendiario contro il giornalista Borrometi

incendio

Proseguono le indagini dei carabinieri dopo il quarto atto intimidatorio consumato nella notte tra domenica e lunedì scorsi ai danni dell’abitazione de giornalista modicano, Paolo Borrometi, in Viale Medaglie d’Oro. Ignoti  si sono introdotti nel palazzo dove risiede la vittima e i suoi genitori(il padre e’ un noto avvocato ed ex parlamentare), si sono portati al settimo piano e, con l’uso di liquido infiammabile, hanno incendiato lo zerbino e la parte bassa del portoncino dell’appartamento. Borrometi era rientrato a casa poco dopo la mezzanotte. Gli autori, dunque, hanno atteso probabilmente che il professionista fosse a casa con la famiglia prima di agire. Nessuno si è accorto di nulla.

La scoperta l’ha fatta ieri mattina la colf quando è salita fino all’appartamento ed ha visto la scena: lo zerbino ridotto in cenere, la porta blindata danneggiata dalle fiamme e le pareti del vano scala annerite. Le fiamme erano andate alte addirittura fino al soffitto del decimo piano dell’edificio. Immediata la denuncia ai carabinieri che hanno avviato le indagini: in primo luogo si vuole capire come hanno avuto accesso dal portone dell’edificio di Viale Medaglie d’Oro. Questo e’ il quarto atto intimidatorio subito da Paolo Borrometi in pochi mesi. La prima volta era stato assalito fisicamente alle spalle da due persone travisate da casco integrale ed aveva riportato lesioni gravi. Circa un mese fa avevano lasciato con colore spray la scritta “Sei morto” nell’androne dello stesso palazzo. “Sono stanco – sono le uniche parole che si lascia sfuggire lo sconfortato giornalista, corrispondente per la provincia di Ragusa dell’agenzia Agi e direttore di un quotidiano on line”. I suoi guai sono iniziati da quando ha avviato una serie di indagini su personaggi della malavita, a cominciare da un omicidio di Vittoria, per proseguire con tre arresti a Scicli di gente indicata come affiliata a clan mafiosi, pubblicando diverse intercettazioni telefoniche. Il Movimento 5 Stelle Sicilia e i deputati pentastellati all’Ars esprimono massima solidarietà a Paolo Borrometi. I parlamentari sono perentori: “Basta omertà, chi sa parli senza paura; è questo l’unico modo per liberarsi dalle catene della malavita e dalla prepotenza dell’illegalità”. Lo scorso ottobre, ignoti composero con un oggetto appuntito la scritta “stai attento” sulla fiancata della sua auto in sosta.

Il presidente del consiglio comunale di Scicli, Vincenzo Bramanti, ha dichiarato oggi di voler “esprimere piena solidarietà e vicinanza personale e istituzionale al giornalista Paolo Borrometi, che è stato vittima dell’ennesimo episodio intimidatorio e vigliacco. Sono sicuro che le forze dell’ordine faranno presto luce su questo grave episodio delittuoso e assicureranno alla giustizia i responsabili”.

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