La Fam,occasione perduta per Ragusa. D’Asta: “la fase di stallo alla Camera di Commercio non ha agevolato gli allevatori”

mario d'asta

“E’ ormai evidente che la Fiera agrolimentare mediterranea non potrà tenersi nel periodo canonico. La fumata nera della seduta di lunedì scorso dopo l’insediamento del consiglio camerale, che avrebbe dovuto eleggere il neopresidente della Camcom, ha fatto perdere ogni speranza in tal senso. E, a dire il vero, non ritengo che neppure se il presidente fosse stato eletto, ci sarebbero stati i tempi necessari per mettere in moto la complessa macchina organizzativa. Spero, però, che il neopresidente dell’ente camerale, chiunque sarà, metta in cima all’agenda delle priorità la necessità di fare svolgere il prima possibile la Fam.

Anche perché venire incontro agli allevatori e al mondo dell’agricoltura è strategicamente prioritario per il nostro territorio. Non c’è più tempo da perdere”. E’ quanto rileva il consigliere comunale del Partito Democratico, Mario D’Asta, secondo cui la città di Ragusa non può rinunciare ad una occasione del genere, considerando tra l’altro che, storicamente, il comparto zootecnico ha rappresentato, e continua a rappresentare, il motore dell’economia locale. “In tutto questo bailamme che si è registrato attorno alla vicenda Fam – aggiunge D’Asta – ci saremmo attesi una presa di posizione più eclatante da parte del sindaco di Ragusa, Piccitto, che avrebbe potuto invitare, con ancora più forza, la Camcom a rispettare la pianificazione dell’evento. Sono pronto ad unirmi al sindaco, in modo propositivo, per cercare di sbloccare alcuni meccanismi, non foss’altro perché la Fiera si tiene nella nostra città. Noi, come Partito Democratico, ce la stiamo mettendo tutta perché su taluni aspetti, anche coinvolgendo i nostri parlamentari, possano arrivare delle risposte per la nostra città. E’ indispensabile che questa fase di stallo alla Camcom possa essere superata celermente. Le imprese sono stanche. Oltre a pagare i diritti camerali, devono anche sobbarcarsi il pesante onere di non potere partecipare alla Fiera. Gli allevatori, così come tutto il mondo dell’agricoltura, stanno facendo i conti con una delusione che si taglia a fette, in questo periodo. E io esprimo loro la massima solidarietà”.

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