Il Direttore Generale dell’Asp 7 veste i panni dell’utente e fa la fila al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Modica. Lo ha fatto domenica scorsa senza che nessuno lo riconoscesse. Maurizio Arico’ e’ arrivato nella struttura ospedaliera di Via Aldo Moro e si è seduto tra gli astanti come un normale utente, attendendo il proprio turno. Ha potuto toccare con mano i disagi dettati da personale limitato e da locali inadeguati già da più parti segnalati. “Diciamo che si è trattato di una visita non programmata e, dunque, non annunciata – spiega il direttore generale dell’Asp. – Sapevo dei disagi della struttura ospedaliera ma volevo rendermi conto direttamente”. Nessun blitz, come assicura Aricò,
ma solo l’intenzione di prendere atto con consapevolezza dei problemi esistenti, delle lunghe file che devono sostenere gli utenti, del pressoché inesistente triage(attivo solo quando l’infermiere incaricato non ha incombenze mediche) e dei locali assolutamente inadeguati. La risposta di Arico’ e’ stata, immediata: destinati alla struttura modicana otto medici e sedici infermieri tutti specialisti di Pronto Soccorso oltre ad altri provvedimenti imminenti. “Nonostante il provvedimento che blocca i concorsi – spiega – e le disposizioni della Regione che invita a limitare gli incarichi a tempo determinato, la direzione si è assunta la responsabilità di reclutare anestesisti e medici per il Pronto Soccorso”. A Ragusa, a fronte di accessi praticamente identici rispetto a Modica, in atto opera il doppio del personale. Il manager ha già convocato per la prossima settimana il Collegio di Direzione, vale a dire il massimo organismo dell’azienda sanitaria composto dai capi dipartimento e dalla direzione generale, per discutere del problema Pronto Soccorso di Modica. “Dovremo valutare – precisa Maurizio Aricò – la progettualità, l’intera questione che riguarda la struttura affinché si provveda a dare dignità in tempi brevi all’importante unità operativa del nosocomio modicano”. Il massimo responsabile della sanità iblea ha in cantiere ulteriori provvedimenti come la ricostruzione di percorsi razionali per garantire qualità all’utenza, lo snellimento delle procedure per le liste d’attesa, l’appropriatezza della prescrizione medica e allungamento degli orari per le visite specialistiche. “Tac, risonanza magnetica, ecografia, le cosiddette macchine pesanti devono lavorare anche in orari più lunghi, perché se si fissa uno di questi esami, ad esempio, alle 21,30, chiaramente all’utente che ne ha bisogno non sembrerà un orario indecente”.